19\11\2016 – È partita la locale gara referendaria salva poltrona o è una semplice competizione a chi la spara più grossa? Da qualche giorno a Palazzo San Giorgio i “remissionari” assessori sono tornati a parlare pubblicamente e sembrano come risvegliati dal torpore che ha contraddistinto questa giunta comunale sino ad oggi. Tra metropolitane fantasma e incontri sui POR, i cittadini non capiscono se a illuderli circa la realizzazione di queste opere siano assessori ancora in carica o, viceversa, soggetti privi della delega conferita dal Sindaco due anni orsono. Infatti, se è vero che gli stessi componenti la Giunta hanno consegnato nelle mani del Sindaco le rispettive deleghe, vorremmo sottolineare che, non essendo prevista per gli assessori l’applicazione dell’istituto della prorogatio degli organi, gli stessi starebbero agendo in assenza di prerogativa istituzionale. È bene, inoltre, ricordare che, ai sensi del comma 4 dell’art. 65 dello Statuto del Comune, non solo le deleghe conferite agli assessori devono essere comunicate dal sindaco al Consiglio Comunale nella prima adunanza successiva al loro conferimento, ma anche le eventuali successive modifiche e revoche devono avere identico trattamento. Alla luce delle superiori considerazioni, si evince che se i suddetti incarichi sono stati rimessi nelle mani del Sindaco, come pare sia accaduto dalle dichiarazioni intervenute nei giorni scorsi, quest’ultimo ha il dovere di comunicare al Civico Consesso, che è l’organo rappresentativo dell’Ente, ogni tipo di modificazione avvenuta in seno alla Giunta Comunale. Ciò che, invece, appare agli occhi della cittadinanza ormai incredula davanti alla tracotanza di certi atteggiamenti, che di istituzionale hanno davvero poco, è che sia partita la locale gara referendaria salva poltrona. Rectius, in attesa di notizie / ordini dai vertici romani del PD, tra i barcollanti assessori reggini, è iniziata una competizione venatoria di consensi da portare alla causa renziana del Sì alla legge di revisione costituzionale. A meno che non si tratti di una semplice sfida a chi la spara più grossa, alla quale concorre anche un Falcomatà rimasto ormai solo a tessere le proprie lodi, apparentemente incurante della disistima che nei suoi confronti nutre una popolazione definitivamente disillusa. E, quindi, in un caso o nell’altro, facendo seguito a quanto già richiesto a gran voce con la precedente nota, non possiamo che auspicare maggiore e definitiva chiarezza sulla vicenda, affinché i reggini siano messi al corrente di chi sta governando la propria città. La supponenza di questa locale espressione di una sinistra autoreferenziale che crede di non dovere rispondere a nessuno delle proprie assurde condotte sta toccando vertici di intollerabilità tali da non consentire proroghe, nemmeno, come vorrebbero questi signori, fino al 4 dicembre…
Coordinamento Reggino – Azione Nazionale