AN Reggio Calabria, Vecchio Governo, vecchia Giunta

E ora? Ora che il blocco di potere da prima repubblica ha rimpastato l’establishment renziano, rispondendo con uno sberleffo agli italiani che credevano di avere voce in capitolo sulle sorti della loro nazione, il Sindaco Falcomatà scioglierà i dubbi sulla nuova Giunta Comunale? Finalmente si sentirà libero ed autorizzato da Roma a schernire i suoi cittadini con le modalità poco istituzionali alle quali sinora ci ha abituato? O forse, fuori dalla retorica, il primo cittadino sarebbe tentato di rispondere ai reggini che lo hanno sonoramente contestato alle urne con i toni utilizzati nei confronti dei suoi assessori e consiglieri? Adesso che Roma ha sdoganato definitivamente la legittimità del concetto di noncuranza nei confronti del popolo italiano, possiamo aspettarci ogni tipo di soluzione. D’altronde, questo Sindaco ci ha abituato ai tentativi di far passare il nero per bianco e il degrado per sviluppo. Ha sbandierato crescita dal fondo del barile ed oggi sciorina una interpretazione ed una lettura della classifica sulla qualità della vita che sarebbe finanche comica se non fosse drammaticamente surreale. Reggio raggiunge il penultimo gradino della zona retrocessione ed invece di fare ammenda insieme alla sua giunta si lancia in ipotesi dal sapore vintage di rimando al passato, alla storia. Storia reggina che se avesse studiato gli avrebbe insegnato che durante il decennio di governo del Centro Destra Reggio raggiunse ben altri gradini, posizioni di assoluto rilievo nel panorama dell’Italia meridionale. Ma i reggini hanno dimostrato di avere saputo scoperchiare la pentola e di averci trovato dentro la solita minestra, quella di una sinistra incapace anche di mascherare la propria inadeguatezza. La realtà dice abbandono, rassegnazione, abbassamento della guardia in difesa della città. Dal porto all’aeroporto l’inconsistenza politica di questi amministratori si svela agli occhi della cittadinanza come un velo squarciato giorno dopo giorno da un disinteresse evidente. E forse è proprio questo il vero problema di questi signori, il disamore per la nostra Reggio. Per potere amministrare bene questa città bisognerebbe prima di tutto amarla, ma quando il cosmopolitismo congenito alla loro formazione culturale prevale sul senso di appartenenza tutto si tramuta in assenza di interesse per la propria terra. E queste sono le conseguenze

 Azione Nazionale Reggio Calabria

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