La Polizia di Stato confisca beni alla cosca “Crea” per un valore di 500 mila euro

Nella mattinata del 17 dicembre scorso, la Polizia di Stato, nell’ambito della lotta all’illecita accumulazione di ricchezze, ha messo a segno un ulteriore attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta attraverso l’aggressione ai patrimoni illeciti nella disponibilità dei principali esponenti della potente e pericolosa cosca “CREA”, operante nella piana di Gioia Tauro. È stata, infatti, data esecuzione a un provvedimento di confisca beni emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di prevenzione, originato da una proposta del Sig. Questore di Reggio Calabria, effettuata sulla scorta di un’articolata attività di natura patrimoniale, svolta dalla locale Divisione AnticrimineL’attività in questione rappresenta la naturale evoluzione delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e coordinate dalla DDA reggina, a conclusione delle quali, in data 04.06.2014, è stata data esecuzione a una’ordinanza, emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, con la quale sono state disposte, nei confronti di 16 persone, le misure della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari per i delitti di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e truffe alla Comunità Europea. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo, oltre al capo storico della famiglia, C.T. classe ‘39, e buona parte del suo nucleo familiare, risultano anche altri esponenti di spicco della ‘ndrina – quali C.A., detto “u Malandrinu” e C.D. classe ‘54 detto “Scarpa Lucida”, legati da vincoli di parentela con il suddetto capo della consorteria criminale, destinatari del provvedimento, anche 3 ex amministratori pubblici del Comune di Rizziconi. In particolare, l’attività investigativa ha evidenziato l’assoluta egemonia della cosca CREA, esplicata sul territorio come una vera e propria “signoria”, sia nell’esercizio delle tradizionali attività criminali che nel totale condizionamento della vita pubblica, tanto da determinare, nel 2011, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Rizziconi. Il provvedimento ablatorio ha interessato una lussuosa villa, sita nel comune di Rizziconi, e una polizza assicurativa intestati a Crea M., classe ‘76, figlia di T. classe ‘39. Il valore dei beni confiscati è in via di quantificazione.

Comunicato stampa  – Questura di Reggio Calabria, 21 dicembre 2016

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