AN, l’Aeroporto dello Stretto e le lacrime di coccodrillo

La battaglia a difesa dell’aeroporto, così come tutte le altre che riguardano la salvaguardia dei diritti e delle prerogative di questa città, non si combatte come pensa di fare il nostro Sindaco con il pietismo. Si affrontano invece con grande senso di responsabilità, con programmi e azioni politiche, uniche in grado di restituire al territorio dignità e rispetto. Ma la politica reggina in questi ultimi quattro anni ha abdicato nei confronti prima di tecnici governativi inadeguati a svolgere le funzioni proprie della politica medesima e poi di questi inesperti amministratori, fallimentari e incapaci di immaginare un programma per la città, bravi solo a sopravvivere di inaugurazioni e pose di prime pietre di opere che una Destra lungimirante e fortemente determinata ha disegnato e realizzato durante gli anni di propria gestione. L’ultima perla di sfrontatezza riguarda la presentazione dell’opera che unirà il lungomare al porto con un progetto la cui paternità non è certamente dell’attuale amministrazione, in grado di guardare al passato soltanto per scaricare responsabilità e mai per riconoscere meriti  indiscutibili. Amministrazione che, peraltro, ha pensato bene di escludere dalla realizzazione del progetto globale proprio la parte più importante che riguardava il Waterfront cittadino, in pieno stile minimal sinistrorso. La crisi dell’aeroporto è soltanto l’ultimo tassello di un mosaico che è finalmente giunto a raffigurare agli occhi dei cittadini l’assoluta inefficienza e inadeguatezza che contraddistingue questa amministrazione ed è il risultato di una politica fallace sotto tutti i profili, da  quello imprenditoriale a quello commerciale dalla veicolazione del turismo alla promozione della città. Leggiamo di quella che altro non può essere definita se non una preghiera che il nostro Sindaco Falcomatà ha rivolto ad Alitalia, che, vogliamo ricordare allo stesso primo cittadino, è una società per azioni e non un ente di beneficenza. Sappiamo bene tutti che Alitalia, così come Trenitalia, non hanno mai avuto occhio benevolo nei confronti di questa città è soltanto un’attività costante, determinata e forte a difesa di Reggio ha consentito alla stessa di continuare ad avere operativi i presidi e le strutture trasportistiche. E tutto ciò comunque non sarebbe bastato se la città non avesse offerto negli anni passati attrattive importanti in campo sportivo musicale convegnistico e culturale che avevano fatto di Reggio un polo attrattivo di rilievo internazionale. Oggi prendiamo atto che i nostri politici si limitano a piangere e a chiedere venia per una città che si trova in ginocchio per colpa della loro arroganza ed inconcludenza, ma appare evidente che si tratti di lacrime di coccodrillo, versate sul danno arrecato da loro stessi al territorio in oltre due anni di assoluto nulla.

Azione Nazionale Reggio Calabria

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