L’Assessore alle Politiche Sociali Lucia Anita Nucera: «Apertura dei nidi di infanzia di Archi e Gebbione è un messaggio di condivisione rivolto al territorio»

REGGIO CALABRIA – Nel cuore della settimana che l’Amministrazione Falcomatà ha dedicato alla condivisione, attraverso una serie di iniziative che coinvolgono cittadini e associazioni, si inserisce l’intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali e Minoranze Linguistiche Lucia Anita Nucera su uno degli eventi che hanno catalizzato maggiormente l’attenzione degli ultimi giorni. «L’apertura dei nidi d’infanzia comunali di Archi e Gebbione – ha dichiarato l’Assessore Nucera – rappresenta un importante punto di partenza all’interno di una strategia complessiva di attenzione e cura verso la famiglia e il territorio». L’assessore si sofferma sul significato emblematico legato alla nascita degli asili in due quartieri popolosi di Reggio posti in prossimità delle periferie nord e sud della città: «Offriamo la possibilità a tantissime famiglie di ricevere un sostegno nell’educazione dei propri figli, di essere accompagnati già dai primi mesi di vita attraverso la costruzione di una vera e propria rete territoriale e di quartiere. Tuttavia è importante rilevare un ulteriore dato – ha aggiunto l’assessore al welfare comunale – non dobbiamo sottovalutare che gli asili rappresentano una occasione per tante giovani professioniste di avere un’ulteriore possibilità di impiego in città, ma vorrei ulteriormente rimarcare l’importanza per le giovani mamme della nostra città di non dover rinunciare al lavoro o di cercarlo serenamente». «Ma non ci fermiamo qui – continua l’assessore Lucia Nucera – aprire asili non è solo la possibilità di accedere a un servizio prezioso in base alle proprie fasce di reddito, ma è sopratutto un preciso indirizzo che l’amministrazione Falcomatà manda alle famiglie e al territorio». Conclude l’assessore al Welfare: «Saranno i cittadini i primi custodi di quanto fatto, attraverso gli asili si rinnovano i quartieri, cresce la speranza e la voglia di riscatto, e si riacquisisce la voglia di curare la comunità riscoprendo la condivisione».

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