Un operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Cosenza ancora in corso ha già portato all’emissione di 14 misure cautelari (2 in carcere, 4 ai domiciliari e 8 obblighi di dimora) nei riguardi di soggetti accusati, a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In base alle ricostruzioni fatte dai militari nelle indiagini gli indagati utilizzavano i rifugiati scelti nei centri di accoglienza come pastori o braccianti. I “fortunati” lavoravano 10 ore al giorno per un salario che oscillava tra i 15 ed i 20 euro.