Gratteri su vicenda Riina: “presenza fisica in un determinato posto è già esternazione del potere”

Il procuratore antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha commentato così l’apertura da parte della Cassazione, ad un’eventuale scarcerazione di Totò Riina dovuto a motivi di salute durante un intervento all’Università della Calabria: “Un capo mafia comanda con gli occhi, anzi non deve nemmeno muoverli, la sua presenza fisica in un determinato posto è già esternazione del potere. Sarebbe anche un’ingiustizia perchè conosco tanti capi mafia che sono morti in carcere, che avevano metastasi, che avevano un tumore poi da morti sono stati mandati a casa. Penso che il 41 bis è stato istituito per impedire la comunicazione tra il mondo esterno ed il detenuto, per impedire che il mafioso mandi i messaggi di morte all’esterno, dopo le stragi.

Dobbiamo finire di fare gli ipocriti, salire sui palchi e commemorare Falcone e Borsellino e nello stesso tempo fare un discorso caritatevole. Non dimentichiamoci delle stragi e pensiamo che ancora ci sono ragazzi che sono cresciuti senza padre perchè uccisi dalla ‘Ndrangheta, dalla malavita. Mentre i figli dei capi mafia hanno i genitori in carcere ed una volta al mese possono andare a trovarli, i figli dei morti uccisi dalle mafie sono cresciuti senza padre“. Il video è reperibile su Repubblica.it (foto di repertorio)

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.