G20, USA fuori da ‘action-plan’ contro cambi clima

Nonostante i ‘no’ di Trump in merito al clima, al G20 si conferma l’impegno sulla tutela dell’ambiente, anche se questo vorrebbe dire fare a meno degli States. Almeno su questo tema, si potrebbe ironicamente parlare di un G19 impegnato a Parigi nel portare avanti un action-plan in grado di tutelare il clima da repentini e drastici cambiamenti. Proseguono i ‘lavori’ anche sul versante del libero commercio, dove si è arrivati ad un vero e proprio compromesso. Secondo Merkel e Gentiloni il libero commercio è una sorta di motore della crescita, della produttività, dell’innovazione e della nascita di posti di lavoro. Il G20 afferma dunque: “Manterremo i mercati aperti e il riconoscimento del significato del commercio come vantaggio reciproco. Il G20 si pronuncia contro il protezionismo e i comportamenti scorretti nel commercio, anche se forse rispetto al documento di Taormina c’è qualche concessione in più per quanto riguarda le misure difensive adottate da singoli Stati”.  Caldo tema anche quello dei migranti, sulla quale il G20 precisa: “Chiediamo sforzi globali concertati e interventi coordinati e condivisi, in particolare rispetto ai paesi e alle comunità che subiscono una forte pressione sociale , politica e finanziaria con l’obiettivo di combinare sia l’approccio di emergenza quello di lungo termine. A tal fine, riconosciamo l’importanza di stabilire partenariati con i paesi di origine e di transito”. “Sottolineiamo il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e stabilire politiche” nell’interesse della sicurezza nazionale. L’ultima versione del documento finale del G20, invita però anche a mettere in campo “sforzi globali e azioni coordinate”.

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About the Author: Ilenia Borgia