Tensione sempre più alta fra Pyongyang e Trump

Situazione preoccupante tra diplomatici e analisti politici a causa del crescendo di tensioni tra Corea del Nord e Usa. Solo pochi giorni fa il presidente Usa, Donald Trump,  durante il suo primo discorso all’Onu aveva sferrato un attacco verbale nel confronti del regime di Kim Jong. “Se ci attaccano non c’è altra scelta che distruggere la Corea del Nord”, aveva detto. Parole che avevano fatto seguito all’invio da parte degli Stati Uniti di 4 jet F-35B invisibili e 2 bombardieri strategici B-1B che avevano simulato un bombardamento strategico nei cieli sudcoreani, vicino al confine col Nord, dopo gli ultimi test missilistici e nucleari di Pyongyang.  Il ministro degli esteri Ri Yong Ho  che ha preso la parola a New York in un rarissimo incontro  avuto con i giornalisti ha così affermato “La carta delle Nazioni Unite sancisce il diritto all’autodifesa degli stati membri e, visto che gli Usa hanno dichiarato guerra al nostro paese, noi abbiamo il diritto di rispondere e di abbattere i caccia americani anche se non sono ancora all’interno dei nostri confini”. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha poi aggiunto, precisando che le recenti affermazioni del presidente americano Donald Trump sono “una chiara dichiarazione di guerra” alla Nord Corea. Non tarda ad arrivare la replica del portavoce del Pentagono, il colonnello Robert Manning. “Gli Stati Uniti hanno un arsenale immenso da fornire al presidente Trump per affrontare la questione della Corea del Nord”. Quindi sottolinea, sulla falsariga del ministro nordcoreano, come “tutte le opzioni sono sul tavolo”. E chiarisce:” Offriremo al presidente tutte le alternative necessarie se le provocazioni di Pyongyang continueranno”.

 

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