All’ inaugurazione dell’ anno accademico della “Dante Alighieri” presenti il sen. Marco Minniti e il prof. Andrea Riccardi

L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” tiene a rendere noto il compiacimento dei propri Organi di governo e dei propri Organi accademici, nonché del personale tutto e degli studenti, per la riuscita della manifestazione indetta per celebrare il decennale del suo riconoscimento legale, con l’inaugurazione solenne dell’anno accademico 2017/2018, nel corso della quale, alla presenza del Ministro dell’Interno Senatore Marco Minniti, è stata conferita la Laurea Magistralis honoris causa al Professore Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio e attualmente anche Presidente della Società Dante Alighieri. L’evento ha avuto larga eco sulla stampa e nei social media, ma l’Università ritiene opportuno fornire agli organi dell’informazione, attesa la rilevanza che assumono anche oltre il mero ambito accademico, un estratto degli interventi del Professor Riccardi e del Ministro Minniti, di cui l’Ateneo non ha potuto dare documentazione in anticipo. Il Professore Riccardi è intervenuto tenendo una Lectio Magistralis di alto profilo, dal titolo “Il Mediterraneo, crocevia di culture e religioni” nella quale ha, tra l’altro, sottolineato come si tratti di un luogo, un crocevia unico al mondo dove si sono intersecate nel corso della storia, e possono continuare ad incontrarsi ed integrarsi, le più diverse civiltà in una dimensione davvero interculturale. Sul mare e nel mare non si possono alzare muri – ha affermato Riccardi – ma si possono piuttosto  placare le tempeste indotte dall’apparente contrasto tra le diversificate esigenze della sicurezza/integrazione o delle alterità/diversità, mediante la reciprocità di un riconoscimento nella  concretezza di esperienze gratificanti. Una di queste – ha continuato Riccardi – è stata realizzata proprio in seno all’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, immagine tangibile della possibilità di convivenza in una casa comune di giovani appartenenti a culture, religioni e civiltà diverse provenienti dai diversi Sud del mondo; sono queste le esperienze che incoraggiano, in particolare, le nuove generazioni, offrendo loro una formazione seria e professionalizzante, base indispensabile per potere credere e scommettere sul proprio futuro. Per tutte queste ragioni, secondo Riccardi, la Calabria non può essere considerata semplicemente l’ultimo confine d’Europa (finis Europae), ma il centro del mondo, così come la conclusione del decennio, a far data dal riconoscimento legale dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria,  non deve essere vissuta come fine della storia ma come inizio di un ancor più impegnativo ed esaltante futuro. A sua volta, il Ministro dell’Interno Senatore Marco Minniti, nel suo intervento, ha sviluppato un ragionamento di alto profilo, rimarcando come la politica debba avere una visione d’insieme del fenomeno, ormai strutturale, dell’immigrazione, che pone il Mediterraneo al centro dell’interesse non solo delle istituzioni europee ma anche dei rapporti internazionali a livello planetario, come riconosciuto dal vertice dei Ministri dell’Interno del G7 tenutosi a Ischia solo pochi giorni fa. In quella occasione si è evocato il fenomeno, unico nella storia, di 50.000 foreign fighter provenienti da più di 90 Paesi al mondo, di cui 20.000 dai Paesi dell’Europa, nel maggior numero ascrivibili ai Paesi Europei non mediterranei. Ecco perché, secondo Minniti, gli avvenimenti del cosiddetto Mare Nostrum, sempre più si stanno ponendo al centro dello scacchiere internazionale, in cui matura sempre più la convinzione che occorre intervenire non per le emergenze di carattere locale ma con una visione di ampio respiro, come ha proposto l’Italia. Per altro, ha ricordato il Ministro, il Mediterraneo, ed al centro del Mediterraneo l’Area metropolitana dello Stretto, devono proporsi come interlocutori privilegiati dei Paesi del Continente africano: un territorio di immense risorse le cui popolazioni devono essere messe in grado di giovarsi in loco, senza essere costrette ad abbandonare i loro territori alla ricerca di migliori fortune. A questo scopo deve essere profuso dall’Europa un impegno sempre più forte nella formazione delle loro classi dirigenti e nella eliminazione dei profili di corruttela e di illegalità, vero e proprio alimento delle nuove forme di terrorismo. Il Ministro Minniti ha inoltre tenuto a sottolineare la rilevanza e la ineludibilità della questione demografica e dei problemi con questa connessi, anch’essi potenziali generatori di reciproche diffidenze e di situazioni conflittuali. Tutti questi problemi, ha insistito il Ministro, sono risolubili non con proclami irrealizzabili e propagandistici ma solo con programmi, progetti e piani graduali e, insieme, di lungo respiro, coinvolgenti in modo diffuso e permanente le popolazioni interessate, soprattutto le nuove generazioni. Questo fa capire, ha aggiunto il Senatore Minniti, quanto impegnativa ma pure esaltante può essere la mission di una Università per stranieri, in specie di una Università per stranieri, come la “Dante Alighieri”, posta al centro del Mediterraneo e che ha dimostrato in questo primo decennio di vita di sapere e potere raggiungere risultati straordinari, comprovati dalla fiducia accordatale proprio dalle nuove generazioni di studenti italiani e stranieri, sempre più numerosi tra i suoi iscritti. Il capitale tesaurizzato in questi anni dall’Università “Dante Alighieri”, secondo il Ministro, dovrà, per un verso, spingere le istituzioni, a tutti i livelli, a scommettere sulla sua mission ed a sostenerla nei suoi sforzi e, per altro verso, indurre la stessa Università a prendere sempre più consapevolezza che la ricorrenza del suo decimo compleanno, può rappresentare un punto di svolta per l’apporto che è chiamata a dare al perseguimento degli obiettivi di lungo periodo del dialogo e della pace o, che è lo stesso, della pace attraverso il dialogo. Dialogo – ha chiarito Minniti –  non significa affatto abdicare alle proprie convinzioni o alla propria identità, ma anzi spenderle seriamente nel confronto con l’interlocutore, in un contesto di simpateticità e di rispetto (quale quello che i calabresi sono congenitamente capaci di favorire), l’unico idoneo a garantire un arricchimento reciproco e quindi anche la rassicurazione che non si compromettono valori irrinunciabili (come quelli connessi ad ogni assetto democratico autenticamente laico) e che non si sta trattando con un nemico.Al termine dell’intervento del Ministro, e quasi a conferma di quanto da Lui affermato, si sono registrate le dichiarazioni di due studenti, il primo proveniente dall’Afghanistan e appartenente alla Comunità di Sant’Egidio, nonché iscritto al corso di laurea per “Mediatori per l’Intercultura e la coesione sociale in Europa” dell’Università per Stranieri, e un secondo in rappresentanza degli studenti italiani dell’Ateneo. Alla conclusione della cerimonia il Prof. Berlingò, quale Magnifico Rettore della “Dante Alighieri”, inaugurando ufficialmente il nuovo anno accademico 2017-2018, ha auspicato che per questo prossimo anno ed ancora per molti anni avvenire l’Università possa essere gratificata e sostenuta dal patrocinio di personalità, come quelle del Professore Riccardi e del Ministro Minniti, che, alla stregua dei due mitici Dioscuri, sono assurti a veri e propri protagonisti dell’evento celebrativo.

 

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