L’Italia e il pericolo di una buona Destra

Ci risiamo. Ogniqualvolta gli effetti negativi di una pessima amministrazione della sinistra si ripercuotono inevitabilmente sul consenso popolare, facendo sdrucciolare le percentuali sulla strada che porta alle elezioni, assistiamo a quel balletto che nasce dalla commistione tra informazione e intrattenimento, (il c.d. infotainment in Psicologia delle Comunicazioni), con programmi caratterizzati da una messa in scena che agita la bandiera rossa di pericolo, volta a scongiurare che una Destra rovinosa e liberticida possa prendere il timone del Paese. Gli italiani sono avvertiti: se la sinistra non si ricompone la minaccia nera è dietro l’angolo. Ed inizia quasi una gara tra i conduttori / protagonisti dei talk show col fine unico di provare a ricucire gli strappi tra le varie frange di una sinistra che ha perso ogni identità, modificando all’occorrenza il proprio Essere. Lo spauracchio è sempre identico: altrimenti vince la Destra, con tutte le conseguenze nefaste possibili ed impossibili. In effetti, un pericolo c’è ed è davvero concreto e inconcepibile per una certa sinistra. Lasciare che gli italiani esprimano il proprio consenso elettorale può essere una vera iattura per chi riesce a costruire fortune e glorie attraverso la demonizzazione dell’avversario e versando odio politico sulla scena del dibattito. Purtroppo, la notizia è che la Destra c’è e continua a propugnare le sue bislacche tesi, insiste nel volere puntare sul proprio territorio, sulla valorizzazione dei prodotti nazionali e sul lavoro. Inscena il folle gesto di inquadrare la famiglia al centro della società, di incentivarne la salvaguardia. Nutre l’assurda idea che solo dal senso di appartenenza, dalla tradizione culturale e dalle radici si possa guardare ad un futuro ricco di crescita sociale, di sviluppo, solidarietà e progresso, sconsideratamente convinta di non potere prescindere dai valori che da sempre ne hanno affascinato il pensiero e guidato le azioni. Ha ben ragione di preoccuparsi tutto l’establishment, con la solita strategica pantomima inscenata già da qualche giorno per la sfrontata contrapposizione a prospettive di deriva nichilista ed antidentitarie che la Destra potrebbe mettere in gioco se il Popolo Italiano le consegnasse il governo del Paese. Qui si rischia di ridare voce alle dottrine che hanno fondato le democratiche società occidentali, alle pazze teorie del diritto naturale e della cultura umanistica. A quei superati valori che la Destra considera non negoziabili, come la vita, la libertà e la dignità della persona, la natalità, la famiglia, l’educazione civica, l’onestà e la verità. E ancora, il merito, il rispetto, il pubblico decoro, la Giustizia, l’onore e la fedeltà ai principi in cui si crede. Tutta robaccia pericolosa, da scongiurare, ancor di più se dovere decidere tocca agli Italiani.

* di Ernesto Siclari Commissario Provinciale MNS

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