Maria Josè Caligiuri (FI): “Urge in Calabria, una legge che disciplini e tuteli i minori figli delle vittime di femminicidio”

E, se ieri abbiamo affrontato anche da angolature opposte, la giornata mondiale dedicata alla violenza contro le donne, oggi mi sembra d’obbligo pensare a quegli orfani speciali, ossia a quei tanti orfani di mamme, uccise dai padri. A questi figli cosa è stato detto? Cosa ha fatto e, sta facendo l’amministrazione regionale targata Oliverio? Gli orfani di femminicidio devono fare i conti con il trauma della violenza e del dolore, spesso associati alla perdita contemporanea di entrambi i genitori, con conseguenti enormi conflitti interiori che li espongono a un elevato rischio di disturbo post-traumatico da stress, di suicidio, delinquenza, abuso di sostanze, depressione. A questi disagi si aggiungono la carenza di supporto psicologico e le ingenti difficoltà economiche, poichè spesso l’affidatario parentale o le famiglie che prendono a carico i minori rimasti orfani, non hanno le dovute coperture economiche e legali a causa di eccessive e penose lungaggini burocratiche. E’ necessario dunque, individuare degli strumenti fondamentali per proseguire nelle politiche di prevenzione di questi esecrabili atti di violenza a tutela delle vittime. Urge, quindi anche in Calabria, una legge che disciplini e tuteli i minori figli delle vittime di femminicidio. Una legge, che promuova le forme di assistenza sanitaria, psicologica e sociale, che crei un fondo per aiutarli nello studio e, che agevoli il loro inserimento lavorativo.  Auspico, che l’attuale maggioranza del governo regionale calabrese, si muova in tale direzione, altrimenti è inutile condannare atti di violenza, promuovere convegni, costituirsi parte civile nei processi, se poi vengono dimenticati le ulteriori vittime, ossia i figli della violenza.

Maria Josè Caligiuri

Responsabile Regionale del Dipartimento Diritti Umani e Libertà Civili di Forza Italia in Calabria

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