L’assessore Saverio Anghelone: «La minoranza si è data alle fake news. Nostro progetto Restart è un fiore all’occhiello per la città»

REGGIO CALABRIA – «Contenuti ridicoli ed allusioni offensive, da bollare come una vera e propria fake news. Le affermazioni diffuse a mezzo stampa da alcuni consiglieri di minoranza sono gravi ed assolutamente infondate, anzitutto perché la procedura amministrativa eseguita per il progetto Restart, oggetto delle loro sconclusionate osservazioni, risulta assolutamente ineccepibile, sia sul piano formale che su quello sostanziale, ma anche perché è incomprensibile che l’opposizione, invece di guardare in casa propria, si permetta ora perfino il lusso di criticare un provvedimento che rappresenta una grande opportunità per la nostra città, prevedendo un intervento di grande valore sociale destinato ad un quartiere come Arghillà, che oggi soffre uno stato di degrado determinato dalle scelte fallimentari applicate in passato». Risponde cosi l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Reggio Calabria Saverio Anghelone al comunicato stampa diffuso da alcuni consiglieri del centrodestra comunale. «Il progetto presentato dal Comune di Reggio Calabria – ha aggiunto Anghelone – che ha selezionato i suoi partner attraverso una regolare manifestazione d’interesse, pubblicizzata attraverso il sito e gli organi di stampa locali, ha ottenuto un punteggio altissimo, risultando secondo in tutta Italia, a dispetto di altre Città Metropolitane che neanche hanno aderito alla procedura promossa da Anci proprio per i tempi risicati previsti dall’avviso». «Come ha già avuto modo di chiarire in sede di Commissione la Dirigente del Settore Carmen Stracuzza – ha aggiunto Anghelone – l’avviso di ricerca partner, cosi come confermato dall’Anac, non rientra nella disciplina degli appalti, ma è normato dall’art. 7 Dpcm 30 marzo 2001. La cosiddetta co-progettazione che, come dichiarato dall’ Anac, si sostanzia in un accordo procedimentale di collaborazione. Quanto al termine assegnato di scadenza di richiesta di partner di collaborazione, è evidente che che pur non applicandosi nel caso di specie, lo stesso codice degli appalti ammette termini anche inferiori ai dieci giorni in casi di urgenza e di certo il termine assegnato dall’Anci per poter partecipare al progetto, ovvero poco più di due mesi, proroga compresa, obbligava l’adozione di procedure celeri. Cosa che peraltro non ha pregiudicato la qualità del progetto che, come si evince anche dalle graduatorie pubblicate da Anci, ha ottenuto un punteggio lusinghiero». «L’avviso Anci è stato pubblicato il 17 luglio 2017 – ha spiegato ancora Anghelone – il nostro Comune, facendosi trovare pronto, come non hanno fatto altri comuni capoluogo di Città Metropolitane, ha deliberato l’adesione al progetto il 24 luglio. La determina di approvazione dell’avviso pubblico è stata pubblicato il 31 luglio, pubblicizzata attraverso albo pretorio on line, sito dell’amministrazione e quotidiani locali. La scadenza dell’avviso è del 10 agosto ed i lavori della commissione di valutazione, costituita da tecnici esperti nella materia, sono durati dall’11 agosto al 25 agosto. All’avviso pubblico comunale hanno partecipato ben nove enti ed associazioni del terzo settore, di cui quattro sono stati ammessi alla fase di valutazione. Nonostante i brevissimi tempi, e gli esperti di progettazione possono confermare che si tratta davvero di periodi di tempo risicati, per poter predisporre un valido progetto, il tutto aggravato dalla circostanza che oggi il settore politiche giovanili si trova a fronteggiare una grave carenza di personale, Reggio Calabria è risulta seconda in graduatoria nazionale solo dopo Milano, presentando un innovativo progetto di inclusione lavorativa che vede coinvolti i giovani nella produzione agricola e nel ripristino del decoro urbano presso il territorio Arghillà, ed il tutto a costo zero per il Comune che compartecipa solo con le proprie risorse umane». «Molte città metropolitane – prosegue Anghelone – probabilmente proprio per i tempi ristretti dell’avviso Anci non hanno neanche partecipato al progetto. Elemento che dà ancora maggior valore al progetto presentato dal Comune di Reggio che peraltro, ma forse i consiglieri di opposizione questo fanno finta di non ricordarlo, deve effettuare verifiche suppletive in materia di antimafia proprio a causa dello scioglimento del Comune. Cosa che ovviamente gli altri Comuni, come ad esempio Bari, non hanno dovuto fare, risultando comunque in graduatoria molto dietro il progetto reggino. Forse la minoranza di Palazzo San Giorgio – ha concluso Anghelone – che non conosce neppure i contenuti del progetto, avrebbe preferito, solo per mero livore politico, che il progetto non fosse mai stato presentato, per far perdere un’opportunità alla Città e a tanti giovani reggini che invece, grazie al prezioso lavoro svolto dalla nostra Amministrazione, ora potranno godere di questo beneficio»

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