Bioshopper a pagamento per supermercati, negozi e farmacie: ecco la nuova tassa “occulta ” sui consumi

A partire dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per imbustare frutta e verdura sono diventati a pagamento.È ormai entrata in vigore la nuova tassa sulla spesa, che costringerà i consumatori a sborsare da 1 a 5 centesimi per ognuna delle bustine utilizzate per imballare gli alimenti freschi al supermercato. Parte del ricavo verrà poi versato dagli esercenti allo Stato in forma di Iva e imposta sul reddito.L’obbligo di pagamento dei sacchetti di frutta e verdura è stato inserito nel DL Mezzogiorno, con l’articolo 9-bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017 che ha stabilito che siano obbligatoriamente biodegradabili e compostabili anche i sacchetti leggeri e ultraleggeri (le bustine utilizzate per imbustare frutta, verdura o pane ad esempio)regole, introdotte con l’obiettivo specifico di ridurre il consumo di plastica e tutelare l’ ambiente e che purtroppo finiranno col gravare ancor di più sulle tasche dei consumatori.I supermercati non potranno più utilizzare buste non biodegradabili, pena l’applicazione di pesanti sanzioni, con multe che oscillano da 2.500 euro a 25.000 euro e che possono arrivare a toccare l’ importo di 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore.Ma non finisce qui, novità previste anche per le farmacie che non potranno più fornire gratuitamente le borse di plastica alla clientela, in quanto il prezzo di vendita di qualunque tipo di busta di plastica utilizzata  deve risultare dallo scontrino o dalla fattura. L’obbligo viene introdotto sia per le borse di plastica per gli alimenti sfusi come ad esempio le erbe officinali in taglio o le tisane ,sia per quelle biodegradabili e compostabili contenenti medicinali, cosmetici, integratori, prodotti per l’infanzia, ecc..La legge stabilisce infatti anche in questo caso multe da 2.500 euro a 25.000 euro per gli esercenti che non rispettano la nuova norma. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale di Legambiente, “auspichiamo che l’Italia continui a seguire, con impegni e azioni concrete, la strada tracciata in questi anni e che la strategia messa a punto, basata sulla corretta gestione dei rifiuti da parte dei comuni, l’economia circolare promossa dalle imprese e il contrasto al marine litter, volta a contrastare il problema dei sacchetti illegali, ancora troppo diffusi, e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente, prosegua”.

MS

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