Facebook nuovo telecomando della politica italiana

Se come penso la comunicazione in rete oggi sia diventata lo spettacolo, più seguito e per molti addirittura il più interessante, non posso esimermi dal dare voce a quella mia personale esigenza, quasi dovere, di soffermarmi un attimo e riflettere sul potere e la potenza mediatica che i social rivestono oggi in ambito politico su quest’agonizzante società. Uno su tutti, per numero d’iscritti e primo in ordine d’importanza è Facebook che ormai detta costumi di vita, cambia le abitudini d’intere comunità e non ultimo, in questi anni influenza anche l’orientamento politico, schierandosi e promuovendo notizie dai contenuti istituzionali che fa’ “girare” in una logica spudoratamente di parte, allo scopo di influenzare le idee e il pensiero di chi lo “frequenta” senza filtri assorbendo tutto come fa una spugna immersa in questo mare d’informazioni astutamente schierata. Oggi Facebook ha un potere enorme, basti pensare che tutte le notizie prima di arrivare in televisione o nei giornali passino per questo social e la cosa non è scontata come credete, perché questo sta a significare che giornali e televisioni saranno sempre di più messi al secondo posto. Quindi io mi domando in che cosa si è oggi trasformato questo social? E’ forse sempre più un mezzo per essere controllati e schedati? E’ forse una trappola dove ci siamo quasi tutti dentro senza renderci conto di quanto pericolo nasconde? E in fine, Facebook è ancora quel social network creato solo per rimanere in contatto con gli amici? Quello che certamente so, e che il più importante social network mondiale invece di selezionare le notizie per come devono essere riportate, utilizza un team interno per cancellare informazioni a loro politicamente sgradite promuovendo invece altri temi per seguire la loro astuta linea di pensiero. Questa è diventata un’arma vincente che supera quelle idee e orientamenti sociali che ormai non hanno più presa su questa piatta società creata ad arte, a cui hanno inculcato che idee e ideali sono cose di altri tempi e quindi superati. E’ per tutto questo che ritengo preoccupante che il social network più diffuso al mondo selezioni notizie “di tendenza” manualmente aggiustate servendocele come verità assolute, mettendo in pratica una nuova e moderna forma di censura a dispetto di gran parte di quell’informazione che viene da fonti di Destra portando la massa che lo segue su discutibili temi “liberal” di sinistra, come fossero dettami sacrosanti e quindi ritenuti degni di essere condivisi. Innumerevoli pagine che facebook concesse senza limiti ne repressione alcuna, che riportano sistematicamente sovrapponibili slogan che testimoniano l’esistenza di una regia che dirige ad arte questo disonesto far comunicazione politica in uno spazio che è giusto ancora una volta ricordare, dovrebbe essere libero. La posizione ideologica dei mass media è tema che mi sta molto a cuore visto l’imminente tornata elettorale ormai alle porte nella misura in cui avverto un’assenza di pluralismo cui i media, ma i social in particolare, si adeguano dettando scelte di parte. Non ci bastavano i proprietari di giornali, i direttori dei maggiori canali televisivi nel cercare da sempre di orientare l’opinione pubblica cercando di manipolare quello che è il libero pensiero, ma anche quelli che un tempo erano banali social, si sono ora prefissati di influenzare le percezioni, le simpatie e le scelte politiche di chi legge o guarda. Non si può più tacere né tanto meno giustificare, un’interferenza politica di parte perpetrata in modo così palese.  Innumerevoli pagine che facebook concesse senza limiti ne repressione alcuna, che riportano sistematicamente sovrapponibili slogan che testimoniano l’esistenza di una regia che dirige ad arte questo disonesto far comunicazione politica in uno spazio che è giusto ancora una volta ricordare, dovrebbe essere libero. La posizione ideologica dei mass media è tema che mi sta molto a cuore visto l’imminente tornata elettorale ormai alle porte nella misura in cui avverto un’assenza di pluralismo cui i media, ma i social in particolare, si adeguano dettando scelte di parte.

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