Parco De Sena di San Giovannello: il deserto sulla via dell’Eremo

Era il 18 dicembre 2016 quando il Sindaco Falcomatà, l’Assessore Marino e l’ex-Assessore Marcianò (un trittico in forma social smagliante oggi azzoppato della quota rosa) annunciavano in pompa magna il completamento del Parco De Sena di San Giovannello, con un proficuo impiego dei fondi europei. Son passati ben 14 mesi e il bando per la gestione, scaduto il 23 gennaio scorso, si rivela fallimentare (zero adesioni). Qual è il motivo ? esosità della richiesta nella compartecipazione pubblico/privato ?, scarsi incentivi? sterile appeal verso il mondo imprenditoriale e associazionistico locale potenzialmente interessato? Eppure nelle intenzioni di questi “formidabili” amministratori l’idea progettuale, quale sviluppo dell’intuizione delle ex Amministrazioni Scopelliti-Arena, avrebbe dovuto soddisfare la domanda di attività culturali, inserimento lavorativo di categorie svantaggiate, ristorazione con prodotti biologici, cura del verde, area giochi bambini, area attrezzata per i camper (unico in tutta la città ! ). Insomma come un valore aggiunto, sarebbe dovuto diventare il punto di riferimento per i cittadini, i bambini e le famiglie reggine. Un vero e proprio progetto strategico urbano che doveva  “dialogare” con la Palestra polivalente di San Giovannello, altra opera tanto attesa e in via di ultimazione nei ricorrenti annunci/promesse del sindaco. Peccato che a osservare  quei luoghi la realtà sia amara e cruda. Anche per la Palestra polivalente i lavori sono fermi da tempo, la ruggine è il colore predominante e come consuetudine è calata la fitta nebbia del silenzio amministrativo di Falcomatà e soci. La mancanza di un approccio organizzativo solido unito ad una perdurante mancanza di visione programmatica dell’azione amministrativa è lì ad inchiodare ancora una volta alle proprie responsabilità questa improvvisata classe dirigente che governa la Nostra città. Risultato: a 2018 inoltrato più che di riqualificazione/rigenerarazione spazi pubblici, cavallo di battaglia della svolta, la città ha il suo deserto anche sulla via dell’Eremo, si ritrova infatti con 17000 mila mq abbandonati, chiusi alla fruizione della popolazione residente. Per questa ennesima incompiuta della gestione Falcomatà-junior, la stanchezza dei cittadini è palpabile ovunque, e se a suo tempo è emersa sui social, oggi pervade i faccia a faccia della vita quotidiana, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di svago, nei quartieri, per strada fra gli amici. Nei dialoghi ricorrenti c’è un unico leit-motiv: “questa città, Reggio Calabria, la tua e la nostra città caro Falcomatà, oggi non ha bisogno dello straordinario, ma dell’ordinario. Quell’ordinario che era la base del tuo impegno da Sindaco e che oggi si rivela la trappola dei tuoi sogni. Tutti stufi di sentir proclami, di vedere post di autocompiacimento o di presunti successi, più terra-terra, i reggini hanno bisogno di cose essenziali, di cose tangibili, di fatti”. Le svolte immaginate rimaste nella stampa sbiadita del vecchio programma elettorale oggi iniziano ad essere un lontano ricordo e divengono  consapevolezza che la vera svolta si può certo realizzare, ma con la matita in mano dentro le prossime sempre più vicine cabine elettorali. (immagini di repertorio)

 

 

Francesco D’Amato Dirigente Provinciale Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria

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