Roma: la Guardia di Finanza ispeziona le sedi delle compagnie telefoniche e di Assotelecomunicazioni

Roma 14:50 – Da quanto si apprende dalle agenzie giornalistiche, da poche ore la Guardia di Finanza, o meglio, il Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza, su richiesta dell’Agcom, sta svolgendo un’attività ispettiva presso i principali operatori di telefonia fissa e mobile ed anche presso la Assotelecomunicazioni di Roma. Secondo quanto stabilisce la legge 172/2017, infatti, dal 25 marzo per tutti i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive (telefonia e pay tv), infatti, il rinnovo delle condizioni contrattuali è tornato a esser mensile e non ogni quattro settimane. La spesa mensile complessiva degli utenti non cambia ma, denunciano le associazioni dei consumatori, di fatto ingloba gli aumenti già applicati nel 2017 con la fatturazione a 28 giorni, pari a circa l’8,6%. Verrebbe da dire la classica presa per i “fondelli” dei consumatori. Mauro Vergari dell’Adiconsum-Cisl al Corriere spiega: «le compagnie potranno continuare a fare come vogliono finché resterà in piedi la possibilità di modifiche unilaterali del contratto in corso di vigenza. È vero che l’utente può cambiare operatore, ma se tutti aumenteranno le tariffe dell’8,6% ecco che l’annullamento della bolletta a 28 giorni non servirà a nulla»(Corsera). Va precisato inoltre che negli scorsi giorni la Terza Sezione del Tar Lazio ha respinto i ricorsi promossi dal WindTre, Tim, Vodafone e Fastweb tramite Asstel contro la delibera n. 121/2017 con cui l’Agcom, che aveva imposto agli operatori la fatturazione e il rinnovo degli abbonamenti per i servizi di telefonia su rete fissa e servizi convergenti (contratti misti di telefonia e altri servizi, come i servizi televisivi o il traffico dati) con cadenza mensile anziché a 28 giorni, ponendo un termine per adeguarsi scaduto a giugno del 2017 che le quattro compagnie Tlc ricorrenti non avevano rispettato, impugnando appunto la delibera. Resta invece congelato il capitolo rimborsi. Ma il nodo centrale della presa di posizione dell’Agicom di sicuro vedeva nel ritorno al modello mensile di bollettazione, un annullamento degli aumenti che i consumatori si sono visti applicare nell’ultimo anno. Starebbe quì  la “sensazione” di “presa in giro” che viene percepita dalle associazioni dei consumatori. Vedremo ora come si comporteranno le aziende telefoniche in merito a ciò.

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About the Author: Carlo Viscardi