Siclari traccia le priorità: sanità, infrastrutture, aeroporto e occupazione

«Apprezzo e valuto positivamente il ruolo che la stampa ha nel nostro paese ed per questo che a voi presento non solo me stesso e la mia candidatura ma soprattutto i contenuti di questa campagna elettorale. I progetti, le idee e le speranze per questa provincia». Con queste parole il candidato al senato nel collegio uninominale di Reggio Calabria Marco Siclari ha aperto la conferenza stampa che si è svolta oggi nella segreteria politica in via Osanna 17. Dopo una breve presentazione, Siclari è entrato nel cuore del programma partendo da quelle che sono i problemi, diventati nel tempo emergenze, da affrontare a partire da giorno 5 marzo. «Accettare questa candidatura è stata una sfida, ma la vera battaglia la combatteremo dopo il 4 marzo quando, a urne chiuse, lavoreremo per riscattare la nostra terra. Bisogna iniziare a parlare di sanità: quest’emergenza deve essere portata subito all’agenda di Governo. Bisogna porre fine a questo commissariamento che ci ha portato ad avere un servizio da terzo mondo. Il piano di rientro guarda solo ai numeri senza pensare minimamente alla qualità del servizio offerto a dei pazienti che nella disperazione fuggono dalla nostra terra per farsi curare altrove. Ma questa migrazione non è più tollerabile perché non tutte le famiglie hanno le disponibilità economiche e si ritrovano costrette a rinunciare alle cure. Questo non possiamo più permetterlo, con i soldi che la Calabria perde con le migrazioni sanitarie si potrebbe pensare a un serio investimento per migliorare e potenziare le strutture consentendo cosi ai colleghi medici di svolgere serenamente il loro lavoro». Non basta, per Siclari, prendere un impegno serio con i comuni della provincia reggina vuol dire iniziare a parlare in modo concreto di sviluppo e per farlo non bastano slogan o promesse, serve portare ai tavoli romani una programmazione efficiente che tenga in considerazione le ricchezze che questa terra possiede in modo naturale. «Viviamo in una terra benedetta da Dio, non solo per il clima o per la posizione geograficamente strategica ma anche per le sue bellezze ambientali, i beni culturali e archeologici, i prodotti tipici e tanto ancora. Ma tutto questo da solo non può bastare a far risorgere l’economia e creare sviluppo e, dunque, occupazione, serve creare una rete infrastrutturale che possa rimettere Reggio e tutta la provincia al centro. Solo partendo da quello che già abbiamo possiamo andare a Roma e finalmente pretendere infrastrutture e collegamenti adeguati a una terra così ricca. Se non utilizziamo bene il potenziale che questa terra ha, e che non è mai stati “sfruttato”, per destagionalizzare il turismo passandolo da 20 giorni a 10 mesi non riusciremo mai a creare occupazione così come fanno le altre regioni che pur non avendo le nostre bellezze riescono a vivere di turismo. La politica deve tornare ad occuparsi di politica e mettersi al servizio dei cittadini. La nostra deve essere una missione e non un mestiere, dobbiamo essere in grado di farci portavoce delle istanze di tutto il territorio ed è proprio questo che intendo fare. Sarò la voce di tutti. Nessun amministratore, rappresentante di categoria, associazione o singolo cittadino deve sentirsi solo». Partendo da questi presupposti, il forzista Siclari, mette al centro del sistema trasporti quelle arterie fondamentali per collegare la provincia di Reggio Calabria al resto del mondo. «Non possiamo pensare di vivere di turismo fino a quando non avremo collegamenti adeguati. Qui diventa necessario sedersi con le società interessate e riprogrammare tutto. Penso all’aeroporto dello Stretto e il mio pensiero non può che andare a tutti i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro per scelte scellerate che hanno visto una politica sopita, dormiente. Serve comprendere i programmi della Sacal convocarla a Roma e in un tavolo tecnico decidere l’incremento dei voli e l’aumento delle compagnie e dei collegamenti. Penso all’alta velocità e non riesco a concepire un paese che cammini a velocità diverse, dobbiamo pretendere un ammodernamento di tutte le vie ferroviarie perché è in questa battaglia che ci giochiamo il futuro di questa terra. Così come la 106, un collegamento fondamentale ancora insicuro e causa di centinaia di vittime. Dobbiamo pensare alla Bovalino-Bagnara e far si che questo progetto veda finalmente la luce. Dobbiamo pretendere l’ammodernamento della Limina. Ma servirebbero ore per parlare di riprogrammazione dei collegamenti, basti pensare alla possibilità di trasformare i porti di Reggio e Villa in porti turistici. Progetto che da decenni giace insieme alla speranza di vedere dimezzare in traffico, e quindi l’inquinamento, spostando gli approdi in zona Bolano. Ho già parlato del progetto di rilancio del porto di Gioia Tauro, anche in questo caso il fattore occupazione deve essere priorità perché dopo il licenziamento di 400 lavoratori, e altri sono ancora a rischio, non si può più attendere o usare le maniere dolci». Un fiume in piena, colmo di entusiasmo e voglia di impegnarsi per la sua terra. Siclari ha concluso rispondendo alle domande dei giornalisti presenti e lasciando a loro il suo messaggio di speranza per una Reggio Calabria che vuole e può risorgere dopo anni di assenza da parte di una politica che non ha saputo farsi portavoce ai tavoli romani delle istanze del territorio. Con l’occasione Siclari ha annunciato l’evento in programma per domani 16 Febbraio all’hotel È di Reggio Calabria dove incontrerà gli amministratori di tutti i comuni della provincia reggina insieme alla coordinatrice del partito regionale di Forza Italia Jole Santelli.

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