L’asse Salvini- Scopelliti terrorizza i bigotti della politica

La netta affermazione, in termini di consensi, avuta dalla candidata Tilde Minasi, poi sfortunatamente non eletta in Senato, tra le file della Lega, ha gettato nello sconforto tutti quelli che dietro di lei volevano vedere strane macchinazioni politiche. Quest’ultimi hanno iniziato un’azione di killeriaggio mediatico per delegittimare un risultato politico senza precedenti. Si sono sprecati gli attacchi al numero uno della Lega su un presunto atteggiamento razzista nei confronti dei meridionali in realtà mai tenuto se non in qualche frase infelice decontestualizzata e per la quale si è ampiamente scusato. E si sono sprecati anche quelli contro Giuseppe Scopelliti, che in qualità di esponente di vertice del MNS, ha avallato l’allenaza con la Lega sul nostro territorio. In realtà l’ex governatore della Calabria, ci ha visto “giusto”! Scopelliti aveva infatti capito che Salvini sarebbe divenuto il leader della coalizione di Centrodestra ed ha puntato su questa unione, agevolto dalla condivisione del programma politco presentato. La Lega è poi quel partito che ha fatto del sovranismo addirittura il suo slogan per queste elezioni “#primaglitaliani”. Dove sarebbe lo scandalo!?! Qualche collega, temerariamente ha addirittura usato il termine svenduto in riferimento al Nostro Territorio..?? Svenduto?… Ma come, il Teritorio potrebbe “accedere” con la Lega (l’unico partito oltre i 5 Stelle ad avere vinto) in coalizione di CDX al governo del Paese! E’ assurdo parlare di svendita, semmai di “buon investimento” dato che le istanze nostrane saranno fatte proprie del partito trainante nella coalizione vincente.  Certo, visti i precedenti dei vecchi rappresentanti in Parlamento, c’è da sperare che Matteo Salvini mantenga le promesse, ma se avessimo avuto la sfera di cristallo …. ci saremmo di sicuro risparmiati gli ultimi governanti. In ogni caso il leader della Lega ha messo la faccia e sino ad oggi è stato sempre coerente. Questa volta ha promesso pubblicamente attenzione verso i problemi di calabresi usufruendo anche dell’esperienza di Tilde Minasi come punto di riferimento in loco.   La Lega che, non ci si stancherà mai di dirlo, non è più quella di Umberto Bossi (anche se nello statuto ne rimane il fondatore e vi è presente il vecchio nome). Oggi è un partito con una vocazione di carattere nazionale. Che Giuseppe Scopelliti abbia un suo seguito è innegabile, anche alla luce dei voti ottenuti dalla sua candidata Tilde Minasi, ma essendo in democrazia chiunque può decidere di testa propria e sicuramente l’ex governatore non è tipo da esercitare pressioni. Anzi, forse è uno dei pochi che spiega i programmi, li paragona e li accosta, come in questo caso, li analizza assieme al suo elettorato durante gli incontri pre-campagna elettorale Insomma uno che di politica ne capisce e che tenta di farla capire a chi invece si orienta solo in considerazione dei nomi dei candidati senza mai considerare i programmi. Anche in rete “qualcuno”, sempre gli stessi precisiamo, si sono scagliati contro di lui in quanto ne riconoscono indirettamente le potenzialità politiche e ne temono evidentemente il ritorno. La democrazia prevede che si rispettino le scelte altrui ma prevede anche il diritto di critica strano però è da notare che in certi casi questo diritto non viene esercitato. Un esempio su tutti, quando la Bindi, candidata ed eletta in Calabria, nonostante fosse del Nord Italia, avrebbe dovuto suscitare l’indignazione degli stessi “politologi” che oggi sembrerebbero in pena per il nostro territorio sul quale Salvini ha ottenuto ottimi risultati. Un atteggiamento che avrebbe trovato sicuramente una prova tangibile nel momento della spoliazione dell’Agenzia dei Beni Confiscati da Reggio Calabria. In poche parole ad essere terrorizzati da questo asse politico Salvini-Scopelliti sono proprio i “democrat” che defenestrati di malo modo alle attuali elezioni tentano di ostacolare sia la formazione del governo di Centrodestra ma anche il possibile avvicinamento tra i 5 Stelle e la Lega, gli unici partiti che, ripetiamo, hanno vinto le elezioni politiche 2018, e che guarda caso sono stati all’opposizione dal governo Monti ai giorni nostri, proprio contro le sinistre che invece hanno amministrato malamente.

 

Fabrizio Pace

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