E’ Formosa la promessa sposa di Tokio è il titolo di un articolo di Kuo Yujen (professore associato presso l’Istituto di Studi cinesi e del Pacifico, Università Nazionale Sun Yat-sen) pubblicato sull’ultimo numero di Limes: La rivoluzione giapponese. L’autore racconta i rapporti esistenti tra i due stati. Quando il 6 Febbraio 2018 un terremoto ha colpito Taiwan, il premier giapponese Abe Shinzo ha inviato una lettera al presidente della ROC Tsa Ing-wen per esprimere la propria vicinanza e sulla propria pagina Facebook ha scritto “Forza Taiwan” in cinese tradizionale invece di usare il sistema di scrittura giapponese kanji. Secondo Kuo Yujen “un chiaro emblema dell’esistenza di una partnership speciale fra i due paesi insulari, che soffrono catastrofi naturali, problemi sociali e sfide geopolitiche simili”. Continuando la lettura dell’articolo, emergono notizie interessanti. Per il 56% degli abitanti di Taiwan il paese preferito è il Giappone; così come per il 51,7% dei giapponesi il paese asiatico che sentono più vicino è Taiwan. Per Kuo Yujen, fondamentali sono stati i 50 anni di presenza coloniale giapponese a Taiwan. Frutto di tutto ciò sono i tantissimi taiwanesi che hanno ricevuto un’educazione nipponica e i giapponesi rimasti sull’isola dopo la fine della dominazione imperiale. Altri elementi in comune: l’invecchiamento della popolazione; la forte dipendenza dall’importazione di materie prime; il saldo legame con gli Stati Uniti. In conclusione, per Kuo Yujen le due nazioni devono proseguire i loro rapporti con flessibilità ma con attenzione e prudenza per non guastare le relazioni con la Repubblica Popolare Cinese: pur restando aperti a opzioni politiche creative.
Tonino Nocera
