Prime anticipazioni sul documento di economia e finanza (Def)

 

Il Documento di economia e finanza (Def), è il principale strumento dI programmazione economico-finanziaria che indica la strategia economica e di finanza pubblica  che lo Stato intende adottare nel medio termine. E’  regolato dalla legge 7 aprile 2011 n. 39,  viene proposto dal Governo , presentato alle Camere e approvato dal Parlamento entro il 10 aprile di ogni anno.

Il Def si compone di tre sezioni:

– Programma di Stabilità, con gli obiettivi da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico

– Analisi e tendenze della finanza pubblica, con l’analisi del conto economico e del conto di cassa nell’anno precedente, le previsioni tendenziali del saldo di cassa del settore statale e le indicazioni sulle coperture

– Programma Nazionale di Riforma (Pnr), con l’indicazione dello stato di avanzamento delle riforme avviate, degli squilibri macroeconomici nazionali e dei fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività, le priorità del Paese e le principali riforme da attuare (Fonte: Mef)

Il Def è stato preparato dal governo uscente, che ha garantito che si tratterà di un documento «leggero», non indicante  possibili interventi di politica economica che spetteranno  invece al prossimo governo. Dalla bozza che l’Ansa ha visionato, emerge che gli interventi messi in campo dal governo per ridurre l’evasione dell’Iva stanno funzionando. L’Iva  è un’imposta applicata sul valore aggiunto che grava sulla cessione di beni e servizi .Da una valutazione ex post dell’Agenzia delle Entrate risulta infatti che l’introduzione dello split payment,ha contributo a ridurre il gap Iva in Italia. Lo split payment è il nuovo meccanismo per la scissione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che prevede nuove regole per la liquidazione dell’IVA da parte delle PA e cioè le Pubbliche amministrazioni  potranno pagare l’ IVA  direttamente  in fattura all’Erario a fronte di acquisti di beni o di servizi erogati.  Lo split payment, è una misura prevista dalla legge di Stabilità del 2015 proprio per evitare  frodi nell’ambito dell’Iva e per limitare l’evasione fiscale. Insieme al reverse charge – il meccanismo d’inversione contabile  che praticamente elimina la detrazione dell’Iva in capo al fornitore di beni o al prestatore di servizi facendola gravare sul destinatario degli stessi, il cessionario/acquirente – ha comportato un  considerevole aumento delle entrate: «Al netto del ciclo, – si legge – l’aumento netto delle entrate Iva ascrivibile ai due strumenti , tra il 2014 e il 2016, è di circa 3,6 miliardi».

MS

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