Roma 18:45 – Come ci si aspettava poche ore fa, il Presidente della Repubblica ha “proferito verbo” ed ha affidato al Presidente della Camera, Roberto Fico, il mandato esplorativo che aveva affidato, pochi giorni fa alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. A differenza del precedente incarico, questa volta volta Mattarella volge lo sguardo a sinistra e prova a vedere se ci possa essere o meno un’intesa fra M5S e PD.
“Il presidente della Repubblica ha conferito al presidente della Camera Roberto Fico il compito di verificare un’intesa per una maggioranza parlamentare tra il Movimento Cinque Stelle il Pd per costituire il governo, Mattarella ha chiesto a Fico di verificare entro giovedì”. Queste le parole di Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica al termine del colloquio tra Mattarella e Fico . “Mi metterò al lavoro da subito; secondo me il punto fondamentale è partire dai temi per l’interesse del Paese e dal programma per l’interesse del Paese”, questa la breve e scarna dichiarazione di Fico.
A brevissimo tempo dall’annuncio ecco che arrivano i primi segnali dal PD : “Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra Cinque Stelle e Pd. Ascolteremo il presidente Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate”. Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci.
“Eravamo, siamo e resteremo alternativi ai Cinque Stelle”, è stato il commento di Matteo Orfini, presidente PD, secondo quanto riportato da “Democratica”, il quotidiano online del partito (TgCom24). Di sicuro l’arroccamento sulle proprie posizioni senza alcuna “deroga” alle proprie convinzioni sta portando avanti una situazione di stallo che, come direbbero gli eruditi in politica, nella prima repubblica sarebbe stata risolta in pochissimi giorni. Verrebbe naturale chiedersi come mai?
