Pedofilia: nel 2017, un abuso su minore ogni 72 ore

Con i bambini è semplice capirsi: quando ti prendono la mano, hanno già deciso di fidarsi di te. Hanno dei tergicristalli negli occhi e  al contrario  degli uomini  che trovano il nulla nel tutto son capaci di scovare il tutto nel nulla….

 

Il 5 maggio di ogni anno ricorre la Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia.La parola pedofilia,  derivante dal termine greco παῖς (bambino) e φιλία ( affetto), indica una perversione sessuale caratterizzata da attrazione erotica verso minori . Sensibilizzare l’ opinione pubblica verso questo problema rappresenta già una forma considerevole di  prevenzione. Una prevenzione efficace parte da un contesto educativo, familiare e sociale capace di far emergere situazioni che tendono a restare nascoste. Telefono Azzurro ogni anno celebra questa giornata presentando dati aggiornati sul tema della pedofilia, sull’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini in Italia, favorendo tavole rotonde e dibattiti sui temi della prevenzione e dell’ascolto delle vittime , sul profilo dei pedofili, sulla pedofilia al femminile, sull’adescamento online e sul trattamento degli autori di questi reati.

 I dati nel 2017: Ogni 72 ore si compie un abuso sessuale su minore . In 4 casi su 10 la vittima ha meno di 10 anni con prevalenza di bambine (71,7%) .I numeri del 2017 sono stabili rispetto agli anni passati, in particolare 2015 e 2016, e purtroppo non  si registrano sostanziali miglioramenti, senza contare che il fenomeno è evidentemente sottostimato. Inoltre, appare estremamente complesso fornire uno scatto preciso degli abusi. Un gran numero rimane infatti sconosciuto né viene denunciato: una vittima su tre tace per paura, per vergogna o senso di colpa e molte denunciano i  fatti a grande distanza dall’accaduto, anche venti o trent’anni dopo.
Abusi on line:  Considerando i dati rilasciati dalla linea 114 Emergenza Infanzia attivata dall’associazione, le denunce di abuso sessuale o pedofilia rappresentano circa il 7,5% del totale dei casi. Mentre il 70,4% dei fatti si verifica offline (una galleria degli orrori che spazia dai toccamenti alle penetrazioni vaginali fino alla costrizione ad assistere ad atti sessuali), le nuove tecnologie vanno sempre più spalancando fronti sconosciuti. Rispetto ai quali i genitori sono in difficoltà anzitutto sotto l’aspetto delle competenze : si va dal “sexting”, cioè l’invio di contenuti sessualmente espliciti via chat, alla “sextortion”, che consiste nel forzare qualcuno a inviare video o immagini intime, fino al “grooming”, vale a dire l’adescamento online tramite chat e social network, o al “live distant child abuse”, cioè la condivisione in live-streaming di video pedopornografici.   Nell’ultimo anno, infatti, sono pervenute alla linea di ascolto 114 Emergenza Infanzia, 1.250 segnalazioni di contenuti pedopornografici presenti su internet e sui media e 23 situazioni di incitamento alla pedofilia.

In Europa…quasi 18 milioni di bambini,secondo i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono vittime di abuso sessuale . Si stima che ogni 7 minuti una pagina web mostri immagini di minori abusati sessualmente mentre lo scorso anno sono stati individuati 78.589 indirizzi url contenenti immagini di abuso sessuale sui piccoli. Oltre la metà delle vittime, il 55%, ha meno di 10 anni e,  nel 40% dei casi l’abusante è conosciuto online.

MS

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