Contratto di Governo, Minasi: “Bossio e Magorno finalmente si ricordano del Sud e della Calabria”

“Leggere le dichiarazioni di Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio, parlamentari calabresi del Pd (cioè il partito che per anni ha guidato il paese ed ancora regge le sorti della nostra regione con gli evidenti ‘non’ risultati sotto lo sguardo di tutti!), indirizzate a contestare i punti del contratto di Governo, fa sorgere il dubbio che forse i due rappresentanti dem non abbiano abbastanza approfondito i contenuti dello stesso e si siano prodotti tout-court in una nota alquanto strumentale. Si lamenta la scarsa attenzione verso il Mezzogiorno, verso il Terzo Settore, addirittura si parla di una cancellazione del Sud nell’agenda programmatica. Innanzitutto, come tra l’altro Matteo Salvini ha specificato sempre durante la campagna elettorale, vi sono delle linee guida che saranno propedeutiche alla crescita dell’intero paese, al quale mi sembra, salvo smentite dei due parlamentari, il Meridione ancora appartenga. Anzi, determinate questioni approfondite nella stesura del cosiddetto ‘contratto di governo’ potrebbero andare a migliorare dei settori strategici proprio per le nostre aree. Mi riferisco alle azioni pensate per politica agricola comune e per le misure di sostegno al ramo, con la difesa delle peculiarità alimentari dell’Italia e la tutela delle eccellenze del Made in Italy che, anche e soprattutto in Calabria, non mancano. Si parla di strumenti normativi efficaci atti a promuovere una sempre maggior diffusione di modelli di sviluppo sostenibili, della green economy e dell’economia circolare, che comporterebbero benefici pure ed in particolar modo al Sud; del valore della cultura e del patrimonio intesi come motore pulsante di crescita, e credo che il Meridione sia ricco di tali caratteristiche; ci si sofferma sulla revisione e sull’inasprimento delle leggi attuali riguardanti i reati ambientali, di cui la nostra cronaca, purtroppo, ci racconta a sufficienza; vi sono idee per diminuire il carico fiscale a famiglie ed imprese, affinché si torni a produrre, a lavorare ed investire, con particolare riguardo alle imprese giovani, innovative e tecnologiche (cosa che, nostro malgrado, alle latitudini che conosciamo risulta difficile e complicata). Non si è trascurato, ovviamente, il necessario e fondamentale contrasto alle mafie, riflettendo sulla necessità di ‘un potenziamento degli strumenti normativi e amministrativi a disposizione, con particolare riferimento alle condotte caratterizzate dallo scambio politico mafioso, implementando gli strumenti di aggressione ai patrimoni di provenienza illecita attraverso una seria politica di sequestro e confisca dei beni e gestione dei medesimi, finalizzata alla salvaguardia e alle tutele delle aziende e dei lavoratori prima dell’assegnazione nel periodo di amministrazione giudiziaria’. Altro aspetto quest’ultimo che, con amarezza, ci riguarda da vicino. Nel contempo, riferendomi generalmente alle tematiche trattate nel contratto, come si può pensare che il Sud sia escluso quando ci si impegna per una migliore gestione del flussi migratori,  per l’attuazione di ministeri ad hoc per le disabilità ed il turismo culturale, per investimenti destinati ai porti ed alle infrastrutture (fino adesso Gioia Tauro mi sembra sia stata trascurata dal Pd e dal suo presidente del Consiglio Gentiloni persino alla presentazione della nuova via della seta a Pechino, dove sono stati sponsorizzati solo altri spazi di transhipment)?  Per non parlare della sanità: nel contratto già richiamato è significativo che si voglia intervenire sulle dirigenze che dovranno, cito testualmente, ‘essere adeguatamente e preventivamente formate per garantire la sostenibilità e la qualità del sistema e scelte secondo la competenza e il merito, non sulla base di logiche politiche o partitiche’. Non voglio dilungarmi oltre, ma credo che prima di affidare comunicati alla stampa sia opportuno guardare in casa propria. Per fortuna, in tal senso, gli italiani e i calabresi sono stati lungimiranti e hanno fornito, dall’interno delle urne, le adeguate risposte a chi oggi, guarda caso, si è ricordato di essere ancora un rappresentate istituzionale e politico della Calabria”.

Tilde Minasi, Candidata al Senato Lega

 

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