Vendite: Confesercenti, nel 2018 si muove solo alimentare, altri consumi stagnano

Anno da dimenticare per i negozi, a maggio quinto mese consecutivo di calo. domani al via saldi con supersconti per invertire il trend, -30-40% in 7 negozi su 10. I commercianti: web cresce ma con meno regole e carichi fiscali, riequilibrare il campo con tax credit per i negozi tradizionali. Il comparto alimentare dà ancora qualche segnale di vitalità, ma per tutti gli altri il 2018 è stato finora un anno di stagnazione: nei primi cinque mesi dell’anno non si è ancora mai registrata una variazione positiva delle vendite non alimentari. E per le piccole superfici è stata una tragedia: i negozi hanno segnato in maggio il quinto mese consecutivo di contrazione delle vendite, da gennaio hanno perso quasi il 2%, il risultato peggiore dal 2016 ad oggi.  Così Confesercenti sui dati Istat sulle vendite di maggio diffusi oggi.  Nonostante il ritorno in positivo dopo il pesante risultato negativo di aprile, a maggio vanno bene solo i beni alimentari (+2,3%) mentre nel comparto no food si registra una caduta dell’1,1%. L’ennesima in un anno difficile per tutti. Ma se la GDO nel 2018 frena solamente, per i piccoli negozi è un disastro: la flessione media delle vendite dei primi cinque mesi dell’anno è dell’1,9%, contro il -0,4% dello stesso periodo del 2017 e il +0,6% segnato nel 2016. Cresce invece sempre a due cifre, anche se in leggera frenata, l’eCommerce. Una crescita che avviene in un contesto regolatorio e fiscale più leggero rispetto ai negozi off-line. Uno squilibrio su cui occorre intervenire: bisogna far giocare tutti ad armi pari. Magari, più che al bastone della web tax, si potrebbe pensare alla carota del tax credit per i negozi tradizionali, sul modello di quello già pensato per le librerie indipendenti.  Darebbe un necessario segnale di fiducia, perché dopo i timidi segnali di stabilizzazione raccolti lo scorso anno e nel 2016, lo stop di quest’anno preoccupa gli operatori. A pesare è stato anche il periodo di instabilità innescato e seguito alle elezioni, ma la diminuzione del reddito disponibile fa prevedere probabili altre frenate. Il commercio tradizionale torna dunque a temere il fantasma di una crisi, anche se siamo ancora lontani dai picchi negativi raggiunti nel biennio terribile 2012-2013. Nel tentativo di invertire il trend, i saldi estivi che prenderanno il via domani saranno i più scontati degli ultimi anni: 7 negozi su 10 partiranno con riduzioni del 30-40% sul prezzo di cartellino. Ma al di là del possibile palliativo delle vendite di stagione, bisogna mettere in campo interventi che puntino con decisione sull’aumento del potere d’acquisto dei cittadini e la riduzione del carico fiscale sulle PMI: il binomio decisivo per far ripartire tutta l’economia del Paese.

c.s. – Confesercenti

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