Lavoro. Cna: professionisti non ordinistici crescono senza sosta

(DIRE) 24 Lug. – Un’agenda per la politica Negli ultimi cinque anni sono stati approvati numerosi provvedimenti a favore dei professionisti non ordinistici. In particolare, il “Jobs Act del lavoro autonomo”. Ma tra il dire e il fare c’e’ di mezzo il mare, secondo l’antico adagio, ora un po’ in disuso ma sicuramente attinente a questa presunta “rivoluzione” diventata una “grande incompiuta”. La legge prevedeva, infatti, quattro deleghe, tutte scadute, su: protezione sociale dei professionisti, allargamento del raggio d’azione delle prestazioni di maternita’, semplificazione delle norme su salute e sicurezza, trasferimento di funzioni e atti pubblici alle professioni. CNA Professioni, di conseguenza, auspica che il Governo ripresenti un provvedimento analogo che riassegni le deleghe, eliminando quella sul trasferimento di funzioni e di atti pubblici alle professioni. A sua volta incompiuto e’ il diritto all’equo compenso: per rendere effettiva la norma servono atti interpretativi e la definizione dei parametri di riferimento. CNA Professioni, piu’ in generale, sta sollecitando la politica e il nuovo Governo a costituire un tavolo di confronto permanente tra le istituzioni e le principali associazioni di rappresentanza dei professionisti non ordinistici. Nel frattempo, ha predisposto un pacchetto organico di proposte che investono cinque aree: fisco, aggregazione e organizzazione, welfare, regolamentazione del mercato e previdenza. Per quanto riguarda il fisco, CNA Professioni ritiene necessario definire le caratteristiche che escludono il professionista dal pagamento dell’Irap per assenza dell’autonoma organizzazione, mentre considera sicuramente positiva l’eliminazione dello split payment, contenuta nel Decreto Dignita’. Vanno favorite forme di aggregazione e di organizzazione tra i professionisti. Un welfare a misura di professionista secondo CNA Professioni deve prevedere che sia sospeso il versamento dei contributi previdenziali, dei premi assicurativi, degli adempimenti tributari e delle imposte per l’intera durata della malattia o dell’infortunio (di gravita’ tale da impedire lo svolgimento dell’attivita’ lavorativa per oltre 60 giorni). Indispensabile, secondo CNA Professioni, e’ anche una regolamentazione del mercato per razionalizzare le attivita’ riservate alle professioni ordinistiche nel rispetto dei principi comunitari di non discriminazione della libera concorrenza. Va riconosciuta la priorita’ nei rapporti con la Pubblica amministrazione ai professionisti in possesso di certificazione di conformita’ alla norma Uni relativa alla professione come requisito di qualificazione. E vanno individuati strumenti e parametri per tutelare economicamente i professionisti, garantendo un equo compenso per l’attivita’ svolta. In materia di previdenza, CNA Professioni chiede forme di tutela anche per quanti, versando i contributi alla gestione separata Inps, abbiano subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni indipendenti dalla propria volonta’ o siano stati colpiti da gravi patologie mediche. E punta a eliminare, altresi’, la discriminazione oggi esistente tra i pensionati dell’assicurazione generale e quelli della gestione separata Inps relativamente alla richiesta di un supplemento di pensione quando continuano a lavorare e, di conseguenza, a versare i contributi. (Rai/ Dire) 11:03 24-07-18

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