Camera. 969 milioni la spesa per il 2018, risparmi per 85 mln

(DIRE) Roma, 27 Lug. – Il risparmio di 85 milioni verrà destinato con un ordine del giorno che, sara’ presentato in aula, alle popolazioni colpite dal terremoto. Gli effetti della riduzione della spesa appaiono evidenti se si raffronta la spesa per il 2018 con quella per il 2012: risulta che tutte le categorie di costi per il funzionamento della Camera (al netto delle spese previdenziali) hanno registrato una diminuzione, in alcuni casi anche assai consistenti. In particolare, la spesa per beni e servizi si è ridotta del 43,2 per cento, principalmente per effetto del recesso anticipato dalle locazioni dei cosiddetti Palazzi Marini; la spesa per il personale dipendente si è ridotta del 24,9 per cento; quella per il personale non dipendente del 20,7 per cento; quella per trasferimenti, rappresentati quasi interamente dal contributo in favore dei gruppi parlamentari, di circa il 14 per cento. A ciò va aggiunto, l’effetto di sterilizzazione dell’aumento della spesa derivante dai provvedimenti con cui l’Ufficio di presidenza ha sistematicamente prorogato, da ultimo fino al 31 Dicembre 2020, le misure di congelamento dell’indennità parlamentare e dei principali rimborsi spettanti ai deputati (spese di soggiorno e spese per l’esercizio del mandato) determinando un minor onere, rispetto all’andamento tendenziale della spesa, pari ad oltre 40 milioni di euro annui. Il risparmio di 85 milioni si verifica, tra l’altro, nonostante il 2018 sia un anno con costi superiori per due motivi: il passaggio da una legislatura all’altra con le conseguenti spese per l’insediamento delle Camere, la verifica dei risultati elettorali, la spesa previdenziale per i deputati cessati dal mandato; la fine degli effetti della delibera del 2014 che stabiliva un tetto agli stipendi del personale. Più precisamente, la spesa complessiva della Camera per il 2018 è pari a 1.052,2 milioni di euro, al lordo della restituzione al bilancio dello Stato degli 85 milioni di risparmi, e a 969,2 milioni al netto di quei risparmi. Rispetto al 2017, nel quale la spesa complessiva si è attestata a 950,4 milioni, si registra un incremento di 18,8 milioni di euro (pari all’1, 98 per cento). Si tratta comunque di un incremento inferiore a quello registrato nel medesimo periodo dal totale delle spese finali iscritte al bilancio dello Stato, pari al 2,97 per cento. Estendendo tale raffronto indietro negli anni sino al 2012, emerge come la spesa della Camera sia diminuita dell’11 per cento circa e le spese finali delle pubbliche amministrazioni siano invece aumentate del 12 per cento circa. La voce di spesa più consistente è quella relativa alle pensioni degli ex dipendenti, che costano circa 274 milioni di euro ed incidono per quasi un quarto sulla spesa. Seguono i costi per il personale (216 milioni) e le pensioni degli ex deputati (136 milioni). La spesa per i deputati e poco più di 130 milioni. In aumento le spese (del 20,63%) per hardware e software dei dispositivi richiesti dai deputati nell’ambito del processo di dematerializzazione: passano da 7,1 milioni del 2017 a 8,6 milioni di euro per il 2018. Scendono i costi per la stampa e per la cancelleria e quelle postali e telefoniche grazie all’elettronica. (Mar/ Dire) 16:26 27-07-1

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