Nei giorni scorsi, personale della Squadra Mobile della Questura di Lecce, a conclusione di attività investigativa, ha proceduto all’arresto di un cittadino pakistano di 36 anni colto in flagranza di reato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Gli investigatori allertati dalle diverse denunce presentate da giovani immigrati, sfruttati nei campi e costretti ad orari di lavoro estenuanti con minacce e violenze verbali e fisiche, hanno avviato le indagine e nella mattinata del 17 agosto u.s. sono intervenuti presso una azienda agricola locale. All’interno sono stati identificati 32 lavoratori intenti nella raccolta dei pomodori, perlopiù di nazionalità pakistana, alcuni peraltro irregolari sul territorio nazionale.I braccianti, in pessime condizioni igieniche e fatti alloggiare su giacigli di fortuna all’interno dello stesso casolare, erano stati reclutati all’inizio della stagione da un loro connazionale, che rappresentava il loro unico referente sui luoghi di lavoro nonché colui il quale provvedeva a corrispondere loro, peraltro saltuariamente, somme di denaro in contanti a parziale saldo della paga che poi avrebbero ricevuto soltanto al termine della stagione di raccolta dei pomodori. Le investigazioni hanno consentito di accertare che i braccianti venivano costretti con minacce e violenze fisiche e verbali, a lavorare per oltre 10 ore al giorno con una breve sosta solo per il pranzo, composto solo da legumi e pane, a fronte di una paga che variava da 1 euro ad un massimo di 3 euro per ogni ora lavorativa. Lo stesso caporale, si occupava di fare gli acquisti alimentari per tutti, ovviamente trattenendo poi dalla paga di ciascuno degli operai quanto, a suo dire, dovutogli per le spese sostenute. Nel corso del controllo, condotto unitamente a personale dell’ASL di Lecce, venivano inoltre rinvenuti all’interno dell’azienda svariati prodotti chimici appartenenti alla categoria dei fitofarmaci, nocivi per la salute delle persone, con i quali gli stessi lavoratori, contrariamente ad ogni norma di sicurezza stavano a contatto quotidianamente. I malcapitati, sono stati accompagnati dagli agenti della Squadra Mobile negli uffici della Questura di Lecce per i seguiti di competenza, mentre l’uomo responsabile dell’illecito è stato arrestato e posto a disposizione della A.G. e associato presso la casa circondariale di Lecce.
fonte – http://questure.poliziadistato.it/Lecce/articolo/11705b7bdca29003d620877595