Manovra. Brunetta: Caro Tria, i conti non tornano

(DIRE) 30 Set. – “L’ipotesi che il Governo Lega – Movimento Cinque Stelle vuole utilizzare per giustificare il maggior deficit al 2,4% del Pil per il prossimo triennio, allontanando definitivamente l’Italia dal percorso di risanamento dei conti pubblici concordato con la Commissione Europea, e’ quella che un maggior deficit si possa tradurre in maggior crescita. Per questo motivo, stando alle indiscrezioni pubblicate dalla stampa di oggi, il Governo avrebbe intenzione di alzare le stime di crescita al +1,6% per il 2019 e al +1,7% nel 2020. Le stime attuali delle maggiori istituzioni internazionali, purtroppo prevedono pero’ al massimo una crescita pari al +1,1% nel 2019 e +1,0% nel 2020. Il Governo, quindi, scommette su una netta revisione al rialzo della crescita per effetto della maxi spinta generata dal maggior deficit, prevedendo che misure quali il reddito di cittadinanza spingano i consumi degli italiani piu’ poveri, con effetti positivi sul Pil”. Lo afferma, in una nota, Renato Brunetta, deputato e responsabile del dipartimento di politica economica di Forza Italia. “Tutto cio’ e’ pero’ una grande illusione. Innanzitutto perche’ il maggior deficit dei prossimi anni provochera’ un ulteriore aumento del debito pubblico, con relativo aumento della spesa per interessi, quantificabili in diversi miliardi di euro, che assorbira’ in parte il maggior indebitamento. Secondariamente, l’evidenza empirica mostra come l’idea della “crescita tramite spesa” non abbia mai funzionato. Sperare che gli italiani piu’ poveri si mettano a spendere e spandere una volta entrati in possesso del reddito di cittadinanza e’ mera utopia, come insegna il principio dell’equivalenza ricardiana, che dimostra come i cittadini risparmino il maggior reddito che il Governo gli da’, sapendo che il Governo stesso in futuro sara’ costretto a richiederlo tramite un aumento di tasse per ripagare il maggior debito. L’evidenza empirica mostra anche come le politiche economiche basate sul deficit siano piu’ efficaci quando il deficit e’ fatto diminuendo le tasse anziche’ aumentando la spesa. L’esatto contrario di quello che ha fatto il Governo, che destina la maggior parte delle risorse al reddito di cittadinanza, anziche’ alla riforma del sistema fiscale. Una vittoria per l’assistenzialismo di sinistra promosso da Di Maio e una sconfitta per Matteo Salvini e gli imprenditori del Nord. Infine, vogliamo ricordare al Governo che le clausole di salvaguardia che esso vorrebbe inserire sono vietate per legge”, conclude. (Vid/ Dire) 15:41 30-09-18

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