Ricreare la Commissione Bilaterale dell’Infanzia
(DIRE) Roma, 10 Ott. – “C’e’ sempre una profonda tristezza quando ci si chiede chi sono gli ultimi. Gli ultimi in questo preciso momento storico, in questa nostra Italia, sempre più esposta al degrado a cui la consegna una crisi economica che non accenna a divenire e che il prossimo DEF minaccia di accentuare ulteriormente. Sono spesso gli anziani, i disabili gravi, i disoccupati da lungo tempo che rappresentano una classe composita in cui alla povertà si accompagna anche il disagio della solitudine e dell’abbandono. Ma una lunga e drammatica inchiesta occupa oggi le pagine di Avvenire: la prostituzione minorile maschile, e vien fatto di pensare che sino loro i nuovi ‘ultimi’. Una realtà sommersa, che sta esplodendo in questi anni e che riguarda in gran parte giovani immigrati che fanno commercio del proprio corpo per sopravvivere a nuove forme di povertà e di miseria. Certamente nulla a che vedere con il sogno di arrivare in Europa, passando per l’Italia in cerca di lavoro, magari facendolo precedere da un tempo di solida formazione umana e professionale. Ma non hanno trovato niente di tutto ciò. E se la prostituzione femminile era un fatto tristemente noto, la prostituzione maschile ci sorprende e ci spiazza per le dimensioni che ha assunto in poco tempo e per la mancanza assoluta di soluzioni alternative per questi ragazzi. Sono ragazzi coinvolti in un giro di sfruttamento a cui spesso si somma anche il consumo e lo spaccio di droga, e non sempre di quelle cosiddette leggere. Una volta entrati nel giro, diventa praticamente impossibile uscirne, per quanti sono i ricatti e le violenze, fisiche e psicologiche, a cui sono sottoposti. L’inchiesta riporta cifre da capogiro: negli ambienti in cui si concentra la prostituzione il 15% sono minori e solo 200 tra di loro sono stati inseriti in programmi di protezione e di recupero. Una operazione difficilissima. A maggio i minori stranieri non accompagnati e dichiarati irreperibili erano almeno 4.500, stima documentata ma giudicata al ribasso rispetto ad altre valutazioni”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “E’ l’ennesima catastrofe che colpisce i minori d’età, privandoli dell’infanzia come spazio e come tempo per crescere e sognare. Il degrado a cui bambine e bambini sono sottoposti e’ una piaga sociale, di cui la maggior responsabilità va messa in carico agli adulti, ai loro vizi, e alla loro perdita radicale di senso morale. Approfittare dei minori perchè in stato di povertà estrema, significa trasformarsi in trafficanti privi di scrupoli. Su di loro dovrebbero concentrarsi le misure punitive più severe, anche sotto il profilo penale. Senza escludere le malattie che, come è facile immaginare, si trasmettono a questi ragazzi. Molti di loro provengono da paesi in cui l’AIDS è ancora diffuso ed è possibile immaginare un effetto valanga di proporzioni non ancora calcolate”. “In Parlamento- conclude Binetti- non è ancora stata attivata la Commissione bilaterale per l’Infanzia, attiva nelle legislature precedenti, e se ne comincia a sentire l’urgenza, per poter individuare soluzioni efficaci a tutela di questi ragazzi anche sotto il profilo normativo. I fenomeni sociali cambiano, le situazioni assumono caratteristiche nuove, e alla prostituzione maschile dei minori finora non e’ stata prestata nessuna attenzione seria, come avrebbe invece meritato prima di assumere queste dimensioni!”. Com/PolDire) 22:43 10-10-1