Taranto. Operazione “500 Cash”: furto di autovetture, ricettazione, riciclaggio ed estorsione

A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Taranto (titolare del fascicolo il Sost. Proc. Lanfranco Marazia) e condotte da personale della Polizia di Stato (Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata), in data odierna è stata data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali (5 di custodia cautelare in carcere e 8 di arresti domiciliari), disposte dal G.I.P. (Dr. Benedetto Ruberto) nei confronti di tredici soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al furto di autovetture, ricettazione, riciclaggio ed estorsione. L’indagine ha preso avvio nel febbraio 2018, sulla scorta di numerose denunce di furti di auto consumati nel capoluogo e nella provincia di Taranto, ed ha consentito di accertare l’operatività di un’articolata organizzazione, dedita appunto alla commissione di furti di autovetture di ultima generazione, ricettazione e/o estorsione nei confronti dei legittimi proprietari (c.d. “cavallo di ritorno”).

Un quadro indiziario significativo e concludente, sorretto non solo dalle intercettazioni, ma anche e soprattutto dai riscontri derivati dalle attività di osservazione e pedinamento, da perquisizioni e sequestri, nonché dalla visione di immagini di impianti di videosorveglianza presenti sui luoghi di consumazione dei reati. A proposito del fenomeno del c.d. “cavallo di ritorno”, in alcuni casi le vittime denunciavano il furto della propria autovettura, per poi, a distanza di qualche giorno segnalarne l’avvenuto “rinvenimento” sulla via pubblica. Da segnalare come i furti delle auto venissero consumati nel giro di pochi minuti ed anche in pieno giorno.  Sin dalle prime battute dell’indagine sono emersi poi frequenti contatti telefonici tra gli indagati dediti ai furti ed autotrasportatori/meccanici operanti in altri centri della provincia,

A seguito di prolungati servizi, in data 13 marzo 2018 personale della Squadra Mobile acquisiva come certo il dato che uno degli indagati aveva portato in un deposito sito a Monteparano (Ta) un’ennesima autovettura rubata. Veniva pertanto effettuato un accurato controllo di quei locali. Ad esito della perquisizione locale venivano rinvenuti e sequestrati quattro motori FCA di ultima generazione, numerose parti di carrozzeria di autovetture del gruppo FCA ed una autovettura Fiat Panda che presentava anomalie nella “punzonatura” del telaio. Le verifiche effettuate successivamente da personale della Polizia Stradale di Taranto hanno permesso di accertare la provenienza illecita di tutte le suddette componenti come pure della Fiat Panda, anch’essa oggetto di furto.

Qualcosa di analogo è avvenuto pure il 16 Aprile 2018, allorquando all’interno di un deposito-officina di Sava (Ta), uno dei “meccanici” veniva sorpreso intento a smontare una Fiat Panda risultata oggetto di furto il precedente 10 Aprile. Il gruppo di indagati ha pure mostrato di possedere delle armi. Il 23 Aprile 2018, veniva effettuata una perquisizione locale all’interno dell’abitazione di uno degli indagati nonché di un locale box a lui riconducibile, rivenendovi una pistola clandestina completa di cartucce cal. 7,65, oltre che un quantitativo ingente di arnesi atti allo scasso, centraline modificate per l’avviamento di autoveicoli ed altri oggetti di certa provenienza furtiva prelevati dall’interno delle tante autovetture rubate.

 

fonte  –  http://questure.poliziadistato.it/Taranto/articolo/12605bd83006b507c732835400

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