Una serata inaugurale ricca di personalità e gente comune, domenica scorsa, alle Muse, per un evento che ha visto una grande partecipazione della città in occasione della presentazione del nuovo anno sociale. Una gremitissima sala in ogni ordine di posti, nonostante il cattivo tempo, pubblico che ha potuto assistere alla sobria premiazione 2019 ed all’inaugurazione di una interessante mostra storico-artistica. Questa è Reggio, ha dichiarato Giuseppe Livoti presidente Muse in apertura del nuovo anno: il nostro lavoro è passione ed interesse e la gente, anche i non soci, iniziano a capire i nostri sforzi, poiché la cultura non è mercificazione, nè tanto meno un passatempo, amiamo Reggio e cerchiamo con tutte le nostre forze di aiutarla a crescere e crediamo anche nella forza di interazione di quelle forze promotrici che condividono insieme a noi il nostro messaggio. Un premio sedimentato nel tempo, che, trova di volta in volta nuova linfa e coincide con l’apertura della attività invernali e la presentazione di un programma con ben 55 manifestazioni fino al 2 giugno 2019. Per la vice presidente Francesca D’ Agostino, Le Muse ormai fanno parte della storia della cultura reggina, divenendo sodalizio intermediario tra il territorio ed il panorama nazionale e in questa ottica l’area metropolitana viene promossa con eventi di questa importanza e clamore. Tante personalità alle Muse che hanno portato il loro saluto istituzionale, dal presidente del Consiglio Comunale di Staiti Leone Campanella, all’ex presidente del Parco D’Aspromonte Giuseppe Bombino, a Tilde Minasi, alla presidente Fidapa di Rc Titti Strano a Franca Arena Tuccio presidente Adisco, alla presidente Fidapa di Villa San Giovanni Nuccia Ferrante alla referente cultura Circolo Bella Epoque Maria Alampi, alla dirigente scolastica Rita Cananzi tutti convenuti all’insegna di quel bene comune che unisce chi opera e promuove i propri messaggi identitari-associativi. Subito dopo, l’inaugurazione con la mostra della Famiglia Marsilli Paparatti, con pezzi unici quale un abito del 1700 di tessuti prodotti a Catanzaro e di manifattura napoletana, ed ancora un abito della statua della Madonna Immacolata in gros de Tours in seta bianca del 1800 a pezzi argentei d’arte sacra che sono serviti a fare memoria dei beni Paparatti che rivivono oggi grazie agli attuali eredi di questa grande famiglia tropeana originaria del 1500. Uno solo il nome del Premio Muse 2019: la principessa Margherita Lanza di Scalea. Donna Margherita Lanza di Scalea è stata premiata in quanto armatrice e comandante, imprenditrice del settore marittimo a 360°, eclettica e tenace nelle sue molteplici attività di carattere tecnico ed intellettuale afferenti agli affari marittimi, e poiché ha navigato in tutto il mondo la stampa europea l’ha definita “Principessa dei Mari”. Possiedo tanti titoli importanti per il mondo marittimo, titoli di Coperta e di Macchina e mi interesso di unità mercantili, Mega yacht, unità da pesca e rimorchiatori d’altura. Sin da giovanissima ho seguito il mondo del mare, dice, mi attreva, ma la marineria è stata sempre un territorio maschile inespugnabile. Così ho creato un ruolo nuovo, per cui, oggi, promuovo e sono manager del turismo nautico, consigliere direttivo di “Atena” prestigiosa Associazione Nazionale di Tecnica Navale che affianca le istituzioni internazionali. Le mie attività riguardano la consulenza tecnico-marittima e promozione culturale quali la Pirateria Marittima moderna, tema che mi sta particolarmente a cuore. Da giovane avendo studiato lingue, ero impegnata come traduttrice a Bruxelles, forse lavoro consono per una rappresentante di una famiglia storica come la mia. Ho rinunciato pero’, per ritornare nella mia Sicilia e così ho pensato di proporre idee nuove soprattutto in un ambito spesso trascurato, come la marineria. Mi venne in mente di lanciare e promuovere il Pescaturismo alle isole Egadi, sono diventata project manager con corsi di addestramento marittimo e presidente A.C.M. Associazione Cultura del Mare. Tale premio mi inorgoglise e non posso non ringraziare il presidente Livoti e la vice presidente D’Agostino che hanno pensato a me come personaggio che unisce i nostri territori collegati dal mare, risorsa ed elemento poco sfruttato al Sud e magari penalizzato da una politica che ha sottovalutato la sua peculiarità, premio che, considera anche il mio essere –donna- in un ambito che è stato sempre unica prerogativa maschile.