Animali. Cane bruciato vivo nel brindisino, AI: “Inasprire pene”

Da associazione animalista appello a Bonafede. (DIRE) 2 Nov. – “Un cane e’ stato bruciato vivo perche’ abbaiava troppo. È accaduto alle 2,30 del mattino a San Pietro Vernotico (Brindisi). Il povero animale e’ stato prima legato, poi cosparso di liquido infiammabile e addirittura gli e’ stata persino negata la fuga chiudendo con un armadio la strada che gli avrebbe permesso di entrare in casa”. Lo rende noto Alfonso De Liguori, rappresentante locale di Animalisti Italiani onlus. “È un crimine efferato – prosegue – Pretendiamo una risposta ferma da parte delle istituzioni. La mia associazione si costituira’ parte civile. Abbiamo immediatamente chiamato il dottor Pietro De Rocco, che ha prestato le prime cure all’animale, per sincerarsi sulle attuali condizioni di salute. Il cane ha escoriazioni su tutto il corpo, presenta dei gravi danni nell’area scortale, lesioni facciali e l’occhio destro rovinato dal fuoco. È un essere che dovra’ superare con l’amore della sua famiglia il terrore vissuto e la violenza subita. Questo atto criminale avrebbe potuto provocare danni ancora piu’ gravi se i vicini non avessero chiamato i soccorsi. Le fiamme hanno annerito il prospetto dell’abitazione coinvolta e quella vicina. Sono al vaglio degli inquirenti le telecamere poste nelle vicinanze che potrebbero aver immortalato l’autore del gesto criminale”. “Il giovane padrone del quattro zampe – spiegano ancora gli attivisti – appresa l’inquietante notizia ha fatto sapere che tornera’ dall’Olanda, dove lavora, per potarselo via con se’. Lo aveva affidato temporaneamente alla nonna, come fido compagno, visto che gli era stata negata la possibilita’ di alloggio con animale a seguito. La famiglia aveva ricevuto diverse minacce di morte rivolte al cane, poi il tragico epilogo”. Conclude De Liguori: “daremo battaglia perche’ davanti a questi episodi ci sia una risposta concreta da parte del legislatore. Crediamo che un’Italia incivile non possa essere piu’ tollerata. Noi non ci stiamo piu’, non siamo piu’ disposti a tollerare questa cattiveria contro esseri indifesi. Rinnoviamo il nostro appello al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per aumentare le pene per i reati commessi in danno degli animali. Questa ennesima storia di crudelta’ deve servire a tutti per renderci conto che siamo arrivati al limite”. (Com/Red/ Dire) 17:33 02-11-18

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