Ex Lsu/Lpu, Creazzo: “Emendamento presentato al Senato non risolve situazione dei lavoratori”

“L’emendamento proposto al Senato afferente alla eventuale stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, così come formulato, non consente di modificare l’attuale situazione dei precari all’interno dell’EPNA, laddove le assunzioni restano ancorate ai limiti imposti dalla dotazione organica ed al rispetto del fabbisogno di personale. La stessa proroga dei contratti a tempo determinato sino al 31/10/2019 resta subordinata all’effettivo espletamento delle procedure di stabilizzazione, il che impedirebbe il rinnovo della proroga per carenza dei presupposti per quegli Enti che, come il Parco, non possono allo stato attuale, avviare alcuna stabilizzazione”. E’ quanto dichiara, in una nota, il Vice Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Domenico Creazzo. “Più volte in questi mesi – ha proseguito Creazzo – ho sensibilizzato le Autorità Competenti affinché ricercassero una soluzione immediata, anche in deroga alla normativa vigente, per riconoscere in modo ufficiale ai lavoratori il ruolo che gli stessi espletano ormai da tempo. In considerazione della peculiare natura dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente Pubblico non Economico soggetto alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente, l’attuale situazione normativa e l’emendamento presentato, non permettono in alcun modo di proseguire il rapporto lavorativo dopo il 31 dicembre prossimo. Oggi, dinanzi all’emendamento presentato, chiedo ai Rappresentanti Istituzionali di integrare e modificare il testo per superare definitivamente ogni ostacolo al rinnovo dei contratti, disancorando la stabilizzazione dal vincolo delle dotazioni organiche e dei Programmi Triennali di Fabbisogno del Personale, nonché prevedendo lo stanziamento e la storicizzazione delle somme necessarie ai fini della stabilizzazione medesima, così come già chiesto nelle mie precedenti note. “Assicurare la continuità lavorativa – ha spiegato il Vice Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Domenico Creazzo, garantirebbe, a mio avviso, il riscatto sociale ed occupazionale delle espressioni più autentiche del nostro territorio, restituendo dignità lavorativa e incidendo sulle coscienze offrendo alle nostre comunità una speranza concreta per il futuro delle tante famiglie coinvolte, chiudendo una pagina troppo lunga, costellata da incertezza e condizioni limitanti. Sono sempre più convinto – ha concluso Domenico Creazzo – che la nostra terra non abbia bisogno di assistenzialismo ma di investimenti e lavoro. Fattori imprescindibili che contribuirebbero a colmare un gap infrastrutturale e sociale che ormai separa il nostro Paese in due parti distanti economicamente e socialmente, garantendo al contempo l’incremento dell’occupazione giovanile e l’impiego dei tanti lavoratori che in questi anni, con dedizione, hanno maturato esperienza e professionalità all’interno degli Enti pubblici. Se vogliamo testimoniare la presenza dello Stato nel nostro territorio, è imprescindibile una presa di coscienza collettiva che parta da un solo comune denominatore: il lavoro!”

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1