Colosseo. Storia di un’icona mondiale, monumento adesso ha suo museo

(DIRE)  20 Dic. – I tre grandi capitelli bianchi catturano subito l’attenzione, ma bisogna fare un passo indietro per non perdersi le perle che accolgono i visitatori. Come la firma che l’artista parigino Hubert Robert incide nel 1762 sulla pietra del Colosseo, segno (“oggi sarebbe contestatissimo”) della sua predilezione per il monumento romano. Poco dopo, la colonna che sorreggeva il palco degli imperatori o quello, antistante, delle vestali. In marmo portasanta e proveniente dall’isola di Chio, in Grecia, il reperto evoca il periodo d’oro dell’anfiteatro, quello che lo ha reso famoso nel mondo. “Ha visto passare davanti a se’ svariati imperatori- ha detto Rea- Il Colosseo era ricco di marmi colorati, di cui pero’ non abbiamo piu’ alcuna traccia, perche’ sono stati spoliati gia’ nel periodo in cui l’Impero era ancora in piedi, ma gli imperatori erano a Costantinopoli”. È proprio durante gli spettacoli che il Colosseo mostra scene di vita quotidiana. C’e’ chi esulta, chi mangia, chi cucina e chi cuce. Ecco allora che negli anni i sotterranei e le fogne restituiscono ossa di animali, tra cui un orso, diverse lucerne, vari resti dei pasti consumati durante gli spettacoli, tra cui telline e semi, e anche aghi da cucito. E c’e’ anche chi gioca e incide delle scacchiere sui gradini di marmo e, a mo’ di pedine, disegna dei falli. Poco piu’ avanti, illustrati da pannelli in italiano, inglese e, per la prima volta anche in cinese, i graffiti incisi dagli spettatori, di cui uno raffigura anche un bambino. “Contrariamente a quanto avverrebbe oggi- ha spiegato Rea- era educativo portarli qui soprattutto durante le esecuzioni delle condanne a morte”.(SEGUE) (Dip/ Dire) 18:33 20-12-18 (DIRE) Roma, 20 dic. – Attraverso i resti delle 160 statue che adornavano le arcate perimetrali del secondo e terzo ordine, si arriva all’epoca medievale. “Dal IX al XIV secolo il Colosseo vive una grande stagione di occupazione urbana, e’ una sorta di piccola citta’ nella citta’- ha raccontato Rea- vi si insediano dimore di un certo prestigio, come il Palazzo Fortezza della potente famiglia romana dei Frangipane, ma anche abitazioni piu’ modeste, come le domus con l’orto davanti e la strada di lato. Abitazioni ancora piu’ povere, poi, erano ricavate nelle cripte, che venivano utilizzate anche a scopo commerciale”. Quella medievale e’ una seconda vita del Colosseo, durata tra l’altro molto piu’ della prima. Non piu’ luogo di spettacoli, ma luogo dove vivere all’interno della citta’. Un percorso, quello dedicato al periodo medievale, frutto di dieci anni di ricerca e destinato a diventare un vero e proprio itinerario di visita. In questa parte del museo-mostra si scoprono diverse suppellettili risalenti a quegli anni, tra utensili in ceramica e un gran numero di monete e di ossa animali, indizio fondamentale per accertare la presenza di macellerie. La vita all’interno del Colosseo scorre cosi’ fino al 1349, anno del terribile terremoto che colpisce la citta’ e provoca crolli all’interno dell’anfiteatro. “È uno spartiacque nella storia del monumento, una cesura”. Con una montagna di travertino al centro, da quel momento il Colosseo viene abbandonato. Fino al Settecento, quando Napoleone decide di scavare per cercare, “inutilmente”, i tesori dell’antica Roma. A regalare una visione complessiva del Colosseo di fine Settecento e’ Carlo Lucangeli con un plastico esposto ora nel percorso museale. Il suo Anfiteatro Flavio e’ privo di sotterranei, all’epoca non ancora scoperti, ed e’ il primo tra i tantissimi modelli che si hanno del monumento, “frutto di una moda delle famiglie nobili di avere nei salotti riproduzioni degli antichi monumenti romani”. Dopo i francesi, e’ la volta dell’Ottocento e dell’intervento dei Papi sul monumento. “E’ grazie ai loro interventi, primi tra tutti gli speroni Valadier e Stern, che oggi il monumento e’ ancora intatto”, ha spiegato Rea. La mostra arriva fino al Novecento, quando con il fascismo il monumento diventa strumento di propaganda, e dunque ‘simbolo dell’impero’. (Dip/ Dire) 18:33 20-12-18

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