Consumi. Coldiretti: nel 2019 olio straniero in 2 bottiglie su 3

Importazioni destinate a superare abbondantemente mezzo miliardo kg. (DIRE) 8 Gen. – “Con il crollo dei raccolti nel nuovo anno le importazioni di olio di oliva dall’estero sono destinate a superare abbondantemente il mezzo miliardo di chili con il risultato che sul mercato nazionale piu’ di due bottiglie di olio di oliva su tre conterranno prodotto straniero”. E’ la situazione drammatica che emerge dallo studio ‘Salvaolio’ della Coldiretti presentato in occasione della manifestazioni degli agricoltori scesi in piazza a Roma per salvare gli uliveti italiani. “Il rischio per i consumatori- denuncia la Coldiretti- e’ che nelle bottiglie di olio, magari vendute sotto marchi italiani ceduti all’estero o con l’etichetta delle grande distribuzione si trovi prodotto straniero (tunisino, spagnolo o greco), peraltro favorito da etichette dove l’indicazione della provenienza e’ spesso illeggibile”. Nel 2018 gli arrivi di olio dalla Tunisia “sono tra l’altro raddoppiati (+100%) e potrebbero crescere ulteriormente se l’Unione Europea rinnovera’ l’accordo per l’ingresso di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’UE per 35mila tonnellate all’anno scaduto il 31 dicembre 2017, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia (in vigore dal 1998)”. “Con il crollo della produzione nazionale e l’aumento degli arrivi dall’estero e’ evidente il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e dei consumatori”, dice il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, “occorre difendere l’extravergine italiane nell’ambito dei negoziati internazionale dove l’agroalimentare italiano viene troppo spesso usato come moneta di scambio per interessi diversi”. A livello nazionale “occorre stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare- dice il presidente Coldiretti- poiche’ l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora piu’ pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo piu’ adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti” In questo contesto “va difeso il panel test, strumento utilizzato per la classificazione degli oli sulla base di una rigida procedura scientifica che, attraverso il lavoro di assaggiatori esperti, permette di valutare i parametri organolettici delle extravergine ma e’ anche necessario promuovere una maggiore trasparenza dell’etichettatura”, conclude Prandini. (Com/Amb/Dire) 10:00 08-01-19

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