Honduras. Pronta nuova carovana di migranti: “Qui ci uccidono”

Partenza prevista Martedì 15, Messico e Usa minacciano rimpatri. (DIRE) 10 Gen. – In Honduras gli attivisti stanno organizzando attraverso i social network una nuova carovana di migranti, che dovrebbe partire alla volta del Messico e quindi degli Stati Uniti il 15 gennaio. La notizia, rilanciata dai media latinoamericani, ha gia’ messo in moto i governi della regione, cosi’ come ha confermato Hector Gandini, portavoce del ministero degli Interni messicano. Secondo Gandini, il commissario nazionale per le Migrazioni del Messico, Tonatiuh Guillen, ieri e’ volato in El Salvador e poi in Honduras per stabilire con i governi locali le modalita’ con cui far fronte alle nuove possibili partenze. Il Messico sembrerebbe anche intenzionato a scoraggiare questa nuova iniziativa, come ha fatto intendere il portavoce: “Le porte del Messico sono aperte a chiunque voglia entrare in modo ordinato. Chi pero’ sceglie le vie illegali, sara’ rimpatriato”. A coloro che vogliono aderire alla nuova carovana gli organizzatori hanno dato appuntamento a San Pedro Sula – vicino al confine col Guatemala – alle cinque del mattino di martedi’ prossimo, al motto ‘In Honduras ci uccidono. Cerchiamo protezione’. Altri gruppi potrebbero partire anche il 20 gennaio da Santa Barbara, localita’ piu’ a ovest. Anche gli Stati Uniti hanno reagito subito: l’incaricato d’Affari in Honduras Heide Fulton in un tweet ha cercato di scoraggiare l’iniziativa, ricordando che la maggior parte delle migliaia di migranti che hanno partecipato alle carovane di fine 2018 e’ stata gia’ rimpatriata. La vicenda sopraggiunge in un momento delicato per Washington: prosegue infatti il braccio di ferro tra il presidente Donald Trump e i democratici per ottenere i 5,7 miliardi di dollari necessari ad ampliare il muro al confine col Messico. Ieri, in un discorso alla nazione, Trump e’ tornato a difendere il progetto, indispensabile a suo dire per far fronte a una “emergenza umanitaria e securitaria”. Prosegue anche da quasi 20 giorni lo “shutdown”, ossia l’interruzione di tutte le attivita’ governative ritenute non necessarie, per risparmiare fondi pubblici. Una misura voluta da Trump per esercitare pressioni sui democratici, che controllano la Camera e si oppongono alla sua manovra finanziaria, ma che sta lasciando a casa senza stipendio migliaia di persone. (Alf/ Dire) 18:07 10-01-19

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