Bolivia. Arrestato dall’Interpol Cesare Battisti

09.15 – Era fuggito in Bolivia, così come la Polizia sudamericana aveva immaginato a Dicembre dopo l’elezione del Presidente brasiliano Eduardo Bolsonaro. Lo ha arrestato alle 17 di ieri (le 22.00 in Italia) squadra speciale dell’Interpol formata anche da investigatori italiani e brasiliani mentre camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra (come riferisce l’Ansa.it). La notizia è stata confermata dall’ambasciatore italiano in Brasile Antonio Bernardini, che ha celebrato la cattura dichiarando: “E’ stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”. La notizia dell’arresto del latitante Battisti pare sia stata data in anteprima da Bolsonaro al Ministro degli Interni Matteo Salvini.

Battisti, ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), viaggiava con una barba finta, pare  non abbia opposto resistenza all’arresto e non abbia proferito parola durante il tragitto sino alla caserma.

Si prospettano tempi brevissimi per l’estradizione che verosimilmente potrebbe avvenire domani ma alcune fonti la prospettano anche persino nelle 24 ore odierne.

Così il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sulla sua pagina ufficiale Facebook: ” È finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti. ll mio pensiero va ai familiari delle vittime di Battisti: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna.  A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta! Ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia. La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso per 25 anni. Battisti in Italia dovrà scontare la sua pena: chi sbaglia deve pagare e anche Battisti pagherà.

Il tempo trascorso non ha lenito le ferite che Battisti ha lasciato nelle famiglie delle sue vittime e nel popolo italiano, così come non ha fatto diminuire il desiderio umano e istituzionale di ottenere giustizia. Ringrazio le autorità italiane e brasiliane. Ringrazio l’Interpol, l’intelligence italiana e tutte le forze di polizia per l’impegno senza sosta e il tempismo col quale hanno agito. E ringrazio le autorità boliviane. Ma un ringraziamento particolare, permettetemelo, va a tutti coloro che al Ministero della Giustizia hanno inseguito questo risultato dal lontano 1993. Tra Francia, Messico e Brasile, non è mai stata abbassata la guardia, non ci si è mai arresi di fronte alle difficoltà, anche quando tutto sembrava perduto. Anche in questi ultimi mesi, i contatti col Brasile sono stati costanti. La perseveranza è la madre del successo. Il Ministero che ho l’onore di rappresentare è fatto di donne e uomini inarrestabili che ogni giorno lavorano per il buon funzionamento della giustizia. Mi piace pensare che questa tenacia sia quella di un popolo intero, quello italiano”.

 

FMP

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