Clima. Mare, OGS: Ritrovata boa rilevamento dispersa nel Mar Adriatico

(DIRE) 25 Gen. – È stata ritrovata la boa E2-M3A del Sud Adriatico, dispersa a causa delle avverse condizioni meteorologiche che avevano causato il distacco dal sito d’ancoraggio. La boa E2-M3A, spiega l’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS), e’ la “gemella” della ‘MAMBO’ (Monitoraggio ambientale operativo), situata al limite della Riserva Naturale Marina di Miramare nei pressi di Trieste, che e’ dedicata all’acquisizione in continuo di dati meteo- marini e permette di studiare l’ecosistema e i cambiamenti climatici. “La boa di rilevamento marino E2-M3A, gestita dall’OGS si e’ staccata dal suo ancoraggio e da alcuni giorni era dispersa nella zona dell’Adriatico meridionale” spiega Vanessa Cardin, oceanografa fisica e responsabile scientifica dell’infrastruttura di OGS, “ora la boa e’ stata individuata e il personale dell’OGS si e’ gia’ attivato per recuperarla e riportarla nel suo sito di ancoraggio” precisa. La Boa, ha ripreso a trasmettere la sua posizione anche se il recupero e’ complicato dalle situazioni meteo attuali nella zona. “Le boe gestite da OGS, come MAMBO e E2-M3A, ci forniscono dati estremamente importanti per capire lo stato di salute del mare, come l’andamento della temperatura delle acque: un parametro fondamentale non solo per l’ecosistema marino ma per l’ambiente a 360 gradi” precisa Paola Del Negro, biologa marina e direttore generale dell’Ente, “quello che accade al mare, dalla circolazione delle acque alla temperatura, ha effetti significativi anche a livello di ambienti che solo apparentemente sono distanti. Un esempio in tal senso e’ il ‘ciclone’ VAIA che a ottobre 2018 ha colpito le zone montuose del Nord Est”.  La Boa, denominata E2-M3A e’ usata per misurare i parametri chimico-fisici delle acque marine e fa parte della rete di monitoraggio dell’Ente per raccogliere informazioni di base sull’ecosistema marino, prerequisito essenziale per la comprensione della sensibilita’ dell’ecosistema alle modificazioni climatiche e per una accurata capacita’ di previsione, ed era posizionata nel bacino Adriatico meridionale a circa 60 miglia dalla costa in un’area di elevato interesse scientifico per la formazione di acqua densa mediante processi convettivi in mare aperto. Nel sito, parte integrante della rete mondiale OceanSITES, sono posizionati due ancoraggi la cui configurazione permette di individuare la formazione di acqua densa misurando simultaneamente parametri fisici e chimici. Non appena ripristinata la situazione i ricercatori potranno valutare eventuali danni subiti dalle strumentazioni montate sulla boa. La boa meteo-oceanografica MAMBO – OGS si occupa della prosecuzione delle ricerche ecologiche marine iniziate dall’Universita’ degli Studi di Trieste nel 1970 nel sito denominato “C1 -Golfo di Trieste” che, nel 2006 e’ stato formalmente incluso nella rete italiana di ricerche ecologiche a lungo termine (LTER-Italia) come parte del macrosito LTER – Alto Adriatico. Tra le strumentazione dell’ente per questo tipo di monitoraggio la piu’ nota e’ la boa meteo-oceanografica denominata “MAMBO” (Monitoraggio AMBientale Operativo), situata al limite della Riserva Naturale Marina di Miramare nei pressi di Trieste, che e’ dedicata all’acquisizione in continuo di dati meteorologici e oceanografici. Il sito osservativo cosi’ implementato (sito “Golfo di Trieste”) ha avuto l’endorsement da IMBER (Integrated Marine Biogeochemistry and Ecosystem Research). Nel corso del tempo la dotazione della MAMBO e’ stata implementa e ora e’ un’innovativa infrastruttura dedicata non solo allo studio e al monitoraggio chimico-fisico delle acque costiere, ma anche alla comprensione dei meccanismi che regolano in mare il ciclo del carbonio inorganico e, nello stesso tempo, ideale piattaforma di sperimentazione (“test site”) in progetti di R&D. Sempre nel Golfo di Trieste OGS coordina, per conto della Protezione Civile, un sistema di boe, detto sistema MAMBO, posizionate alla foce dei fiumi Isonzo e Tagliamento e alle bocche della Laguna di Grado e Marano Lagunare. L’osservatorio E2-M3A e’ posizionato al centro del vortice ciclonico dove avviene il processo di convezione profonda, coinvolgendo sia l’atmosfera che le dinamiche oceaniche e formando nuove acque dense e ossigenate, innescando cosi’ la solubilita’ e la pompa biologica. L’osservatorio E2-M3A e’ particolarmente dedicato agli studi per caratterizzare i cambiamenti a lungo termine del mare Adriatico in risposta alla forzatura climatica locale. Fa parte della rete del progetto FP7-EU FixO3 (Fixed Point Open Ocean Observatory Network) che integra gli osservatori europei in mare aperto. Attualmente, il sistema fa parte del contributo europeo all’array globale OceanSITES. Due linee di ormeggio indipendenti compongono la configurazione del sistema E2-M3A. Il primo di essi (A) ospita la boa di superficie strumentata con stazione meteo e radiometri volti a raccogliere misure di interazione aria-mare, sensori per parametri fisici (temperatura e salinita’) e biochimici (ossigeno, CO2 parziale e pH) dispiegati nello strato misto, telemetria e servizi. La boa di superficie raccoglie i dati acquisiti e li trasmette in tempo reale al server online. La linea di ormeggio secondario (B) ospita una catena strumentale con sensori a diverse profondita’ per le misurazioni fisiche e chimiche dal fondale marino allo strato intermedio. (Ran/Dire) 18:44 25-01-19

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