Siclari (MNS): Tito Minniti tra proclami e fallimenti

Nonostante i grandi proclami, l’orizzonte dell’Aeroporto dello Stretto resta grigio e nebuloso. Le ultime notizie sul futuro del “Tito Minniti” continuano a mortificare Reggio ed i reggini. Il tanto magnificato arrivo di compagnie low-cost, in primis Rynair, che avrebbe dovuto ampliare l’offerta da e per la nostra città sembra essere sfumato: quest’ultima compagnia di voli ha infatti aggiornato l’elenco delle proprie percorrenze ed inserito 53 nuove rotte per l’estate 2019, ma tra queste non vi è traccia della città della Fata Morgana. Si tratta dell’ennesimo fallimento perpetrato ai danni del territorio reggino in capo ad un management societario dalle logiche imprenditoriali e politiche orientate alla valorizzazione di altre province ma non certo della nostra Area Metropolitana. Una sorta di colonizzazione che Reggio per storia, tradizione ed importanza non può continuare a subire, offuscata da annunci promozionali di carattere meramente illusorio. E lo scetticismo ora calato sulle nuove rotte Ryanair, particolarmente attese dalla cittadinanza, non è l’unico campanello d’allarme circa la precarietà gestionale dello scalo. Mancano continuità e stabilità all’appello delle tratte, con quelle destinazione Roma che subiscono aggiornamenti ed attendono conferme mensilmente, non consentendo all’utenza una programmazione ed una prenotazione a lungo termine. Ma ancor più critica è la situazione per la rotta Milano: la Sacal, ad oggi, non è riuscita a garantire il ripristino del volo Alitalia con andata e ritorno nella stessa giornata, che per decenni si è configurato fondamentale per professionisti e lavoratori, nonché per la dolorosa emigrazione sanitaria, che spinge migliaia di reggini a recarsi in settentrione. Al contempo, si avverte sensibilmente la mancanza di un Piano Industriale adeguato, segno di una indolenza avvertita verso lo scalo reggino, l’assenza di una pianificazione volta alla crescita dell’infrastruttura la cui gestione si barcamena tra l’ordinaria e minimalista amministrazione per un presidio che, viceversa, merita un ruolo strategico e di impatto per l’economia ed il substrato sociale dell’Area dello Stretto. In una città che in pochi anni ha perso tutta la sua attrattività, ha ridotto a zero i servizi e abbassato di livello la qualità della vita, con la sua area metropolitana dalle infinite potenzialità rimasta inutile orpello nelle mani di un Sindaco e della sua sinistra incapace e presuntuosa, il pericolo di assuefazione al peggio, di abitudine a subire deve essere periodicamente squarciato da chi ha a cuore le sorti del territorio e non accetta genuflesso di assistere al declino lento e silenzioso. In attesa di conoscere come e se la Società di gestione vorrà impiegare il finanziamento straordinario stanziato dall’attuale Governo per il “Tito Minniti”, va ricordato a Falcomatà che la battaglia a difesa dell’aeroporto, così come tutte le altre che riguardano la salvaguardia dei diritti e delle prerogative di questa città, non si combatte con le dichiarazioni di intento. Si affronta invece con grande senso di responsabilità, con programmi e azioni politiche, uniche in grado di restituire al territorio dignità e rispetto.

Ernesto Siclari
Commissario Provinciale MNS

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