Minasi: “8 Marzo, bene proposte governo su codice rosso e riforma del rito abbreviato”

“A fronte di tante dichiarazioni, di analisi strutturate sulla condizione femminile, di intenzioni spesso poco tradotte in realtà, lo stato dei fatti è che stiamo registrando l’ennesimo 8 Marzo scandito dalle medesime situazioni. Alcune purtroppo ataviche e radicate, quali la scarsa occupazione (la cui incidenza al Sud, ci dice il rapporto Svimez, è paragonabile alla Guyana francese), la disparità di remunerazione nonostante uguali mansioni, le insufficienti politiche del lavoro e di conciliazione per la professione e la famiglia, le difficoltà che si incontrano, a causa di mancanze da parte di chi competenza, nella gestione dei figli e la necessità di dover scegliere, quindi, tra questi ultimi e la realizzazione personale; altre che, invece, ci raccontano di un drammatico, quasi incredibile, aumento dei reati contro la donna, di violenze intra ed extra familiari, spesso denunciate e non ascoltate, spesso sottaciute. Sarebbe bello, alla luce di quanto accade con cadenza ormai quotidiana, che la festa dell’8 marzo fosse un momento di confronto serio e costruttivo su come attenuare disagi ormai inconcepibili, a tutti i livelli, in un paese che vuole definirsi civile. Non servono convegni, frasi fatte, mimose, o, meglio, non servono ipocrisie se la donna viene celebrata un giorno e si ritrova, a distanza di 24 ore, a combattere le stesse battaglie. Servono azioni, programmi, progetti concreti. Ecco perché, soprattutto in considerazione dei gravi reati cui con dolore assistiamo ogni giorno, non possiamo che accogliere favorevolmente le proposte legislative illustrate proprio oggi dal ministro Salvini. In un momento in cui, spesso, la lentezza del sistema giudiziario non permette alla donne vittime di sentirsi tutelate in caso di denuncia o, peggio ancora, determinate situazioni di cui veniamo a conoscenza veicolano il messaggio che denunciare sia inutile, vi è bisogno di decisioni che potrebbero alleggerire quelle circostanze che, per diversi aspetti, risultano complesse, dando il via a iter mirati per svincolare la donna da leggi, per certi motivi, inefficaci. Quindi è positivo evidenziare quanto siano importanti, come sottolineato appunto dallo stesso Matteo Salvini, dal ministro Giulia Bongiorno e dal sottosegretario Molteni nell’odierna conferenza stampa, le proposte di legge portate avanti. Innanzitutto il codice rosso per le donne cosicché entro 72 ore il giudice debba convocare ed ascoltare colei che ha sporto denuncia affinché reati come lo stalking o la violenza domestica non vengano sottovalutati per poi trasformarsi in omicidi annunciati. E poi la riforma del rito abbreviato, poiché non è accettabile, nel rispetto delle troppe vittime e dei loro familiari, che nonostante il compimento di azioni crudeli ed efferate si possa, per scelte processuali, ottenere uno sconto della pena. È proprio di tali iniziative che si sente la necessità, affinché la donna possa abbandonare la paura che rivolgersi allo Stato sia solo un iter sterile, fine a se stesso o credere che possa, addirittura, rivelarsi dannoso. È questo il senso da dare all’otto marzo!”

Tilde Minasi

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