Rischiare di morire avvelenati per un fiore: bimba pianta un fiore letale nell’orto della scuola elementare

Era un aconito napello, bello ma velenosissimo, che cresceva tra timo e basilico

Fare una passeggiata in montagna, in questo inizio estate dalle splendide giornate nelle zone montagnose delle Alpi. Trovare bellissimi fiori, coglierli e pensare di poterli portare in casa o piantarli nei nostri giardini. Troppo speciale. Mortale, purtroppo, sì, come l’aconito napello con la sua caratteristica cascata di boccioli viola, una pianta erbacea della famiglia delle Ranunculaceae con la sommità del fiore somigliante vagamente ad un elmo antico. Peccato che si tratta di una delle piante più velenose della flora italiana diffusa nelle zone montagnose delle Alpi. Di certo non poteva saperlo la piccola giardiniera di terza elementare che l’aveva piantata nell’orticello didattico della scuola in Svizzera proprio di fianco alle erbe aromatiche, a timo e basilico. Chiunque, in qualsiasi momento, avrebbe potuto strapparla ed entrare in contatto con l’aconitina: tossina particolarmente potente in grado di causare l’arresto cardiaco già con pochi milligrammi. Ad accorgersi del pericolo la madre della scolara che ha subito avvisato chi di dovere. «La pinta è stata subito rimossa come hanno confermano le autorità. La speranza che ha Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che questa storia che poteva concludersi in tragedia sia resa nota il più possibile, così da aumentare l’allerta su questi temi, ed è per questo che ne parliamo. La prudenza nella scelta e nella raccolta di alcune categorie di prodotti spontanei come anche i fiori non è mai troppa. Godiamoci queste belle giornate di sole, ma prima di raccogliere qualcosa in giro, e soprattutto prima di mangiarlo, pensiamoci due volte.

 

c.s. –  Giovanni D’Agata

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