Sanità. Il 3 Luglio Corte Costituzionale affronta caso Calabria

Regione ha presentato ricorso per nomina commissari piano rientro

(DIRE) 1 Lug. – Si terra’ il 3 Luglio l’udienza pubblica della Corte Costituzionale che affrontera’ il ricorso avanzato dalla Regione Calabria sul ‘procedimento di nomina (da parte del governo, ndr) del commissario straordinario per l’attuazione del Piano di rientro del disavanzo sanitario della Regione Calabria e sulle modalita’ di partecipazione della Regione al processo di nomina dello stesso commissario’. La Regione Calabria ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri sorto a seguito della delibera del Consiglio dei ministri del 7 dicembre 2018 e del telegramma urgentissimo del 6 dicembre 2018 di invito del presidente della giunta regionale a partecipare alla riunione del Consiglio dei ministri. La deliberazione del Consiglio dei ministri, della quale la Regione chiede l’annullamento, previa declaratoria di non spettanza allo Stato e sospensione dell’esecuzione, ha disposto la nomina del commissario ad acta per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Calabria, ha riformulato il mandato commissariale e ha disposto la nomina del subcommissario. Secondo la Regione ricorrente sussisterebbe una lesione delle prerogative e delle attribuzioni regionali, determinata, in primo luogo, dalle modalita’ di ‘audizione’ concretamente adottate e dalla condotta successivamente tenuta dal Consiglio dei ministri. La Regione ha evocato gli articoli 5, 117, 118, 119 e 120 della Costituzione, unitamente alle disposizioni che disciplinano l’esercizio del potere sostitutivo statale nell’ambito dei piani di rientro dai disavanzi del servizio sanitario, lamentando, in particolare, la lesione del principio di leale collaborazione conseguente ai tempi ravvicinati di convocazione, alla mancata condivisione della bozza di delibera da approvare, al mancato riscontro alla richiesta di differimento, presentata dal presidente della Giunta regionale, impossibilitato a partecipare alla riunione del Consiglio dei ministri per impegni istituzionali gia’ assunti. La Regione ha dedotto, ancora, la violazione della sfera di competenza regionale e delle correlate attribuzioni e prerogative, conseguenti all’intervento statale ritenuto eccedente i “limiti temporali” e i contenuti normativamente consentiti. (Mav/Dire) 11:19 01-07-19

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