Grande successo per il Festival MigrArt – San Roberto 2019

Si è concluso nella giornata del 20 luglio il Festival Migrart-San Roberto 2019, dedicato al tema “arte e migrazione”, organizzato per la commemorazione della festa del rifugiato. Migrart è stato ideato e curato dall’equipe multiprofessionale dell’Associazione COOPISA, Cooperazione in Sanità, che attualmente ha in gestione diversi progetti attivi sul territorio provinciale. Intento della giornata, organizzata con il patrocinio dell’UNHCR, della School of the Museum of Fine Arts at Tufts University di Boston e del Comune di San Roberto, è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di milioni di persone in fuga dai propri paesi e creare un momento di condivisione con la popolazione locale. Il focus di Migrart, è stato quello di narrare il fenomeno della migrazione attraverso gli occhi di coloro che come strumento di espressione utilizzano il potente medium dell’arte e che nel corso del loro percorso artistico hanno scelto di confrontarsi e dedicare le loro energie al tema della migrazione, narrando con la loro sensibilità le storie dei migranti e la loro nuova vita nella terra di approdo. La parte iniziale di Migrart si è svolta all’interno del Telesia Museum, piccolo scrigno di arte contemporanea, che ha aperto le sue porte per accogliere l’intervento di Paula Kajzar e Antonio Pellicanò, duo di fotografi dinamico e prolifico, affermato all’interno della community del National Geographic America. Ciò che accomuna entrambi nell’approcciarsi al tema della migrazione è la voglia di documentare storie, spaccati di vita quotidiana, di testimoniare la speranza di quanti approdano sulle nostre coste in cerca del futuro. Attimi spontanei e naturali che restituiscono un’umanità vicina sono colti negli scatti di Paula e Antonio in tutta la loro potenza espressiva e comunicativa. Avvicinarsi, fotografare, conoscere per restare umani: è questo il senso profondo di “Landing…seeking for a new world” e “San Ferdinando”, presentati dalla coppia di fotografi. Sempre all’interno del Telesia, si è svolto il laboratorio artistico pensato per i più piccoli, che hanno fornito la loro personale visione della migrazione, attraverso la realizzazione di due collage artistici. La seconda parte di Migrart ha visto come location le suggestive cascate del Vallone Santa Tecla, dove lo staff COOPISA ha curato e allestito una mostra fotografica dal titolo “Un solo obiettivo”: tale esposizione raccoglie gli scatti realizzati dai beneficiari del progetto SPRAR/SIPROIMI di San Roberto nel corso del workshop fotografico condotto lo scorso 2 luglio con la direzione tecnica di Paula Kajzar coadiuvata dall’equipe dell’Associazione. Ha avuto quindi inizio il dibattito, introdotto dagli interventi della dott.ssa Francesca Iannò, Commissario prefettizio per la provvisoria gestione del Comune di San Roberto, di Stefano Ioli Calabrò responsabile regionale Anci all’Immigrazione e alle politiche dell’accoglienza e del presidente dell’associazione COOPISA dott. Luigi de Filippis e moderato da Katia Germanò, vice presidente dell’associazione “Leggendo Tra Le Righe” e collaboratrice del quotidiano online “IlMetropolitano.it”, dal titolo “Arte e migrazione: nuove narrazioni di un fenomeno in movimento”. Ad aprire il dibattito è stata la professoressa Jeannie Simms, artista indipendente e professoressa di pratica fotografica della School of the Museum of Fine Arts at Tufts University di Boston, la quale ha presentato i progetti artistici realizzati nel corso dei suoi due soggiorni presso Sant’Alessio e condotti con la collaborazione attiva dei beneficiari dei progetti SPRAR SIPROIMI e della comunità locale ed esposti alla Boston City Hall da agosto ad ottobre 2018,  con allestimento curato da Martina Tanga. La parola è poi passata ad Olga Iiriti, psicologa del team del progetto SPRAR/SIPROIMI di San Roberto, con un intervento dal titolo “Arte come svelamento e cura del sé”. Ha seguito l’intervento di Martina Mauro, presente in veste di portavoce di YOU ARE HERE – I.O.P. IN RIACE; progetto di arte pubblica che ha riprodotto il celebre format Inside Out ideato dallo street artist e fotografo francese JR., iniziativa globale di arte collaborativa che l’artista intende replicare su scala globale. Nel caso dell’ Inside Out project di Riace, è stato l’arresto dell’ex sindaco Mimmo Lucano a spingere centinaia di persone a porsi davanti l’obbiettivo di Antonia Messineo: i loro volti collocati dall’inizio del paese, all’anfiteatro alla piazza che affaccia sul belvedere di Riace hanno dimostrato che è ancora possibile, anzi, più che mai necessario, unirsi, creare una comunità, in nome di un’ideale di giustizia e libertà, al di là del colore della pelle, al di là delle differenze. Il dibattito si è concluso con l’intervento di Luigi Scopelliti e Michele Tarzia, membri di Catartica Care, progetto culturale nato nel 2013 a Cataforìo che ha fra i suoi obiettivi quelli di suggerire nuove riflessioni tramite i linguaggi artistici contemporanei per stimolare una consapevolezza e una conoscenza attiva su varie sfaccettature culturali e sociali. L’intervento di Michele Tarzia e Luigi Scopelliti è stato incentrato sul percorso e sull’  impegno sociale  di Catartica sul territorio riguardo al tema della migrazione: il loro racconto è iniziato con la narrazione della giornata di commemorazione per le persone che hanno perso la vita in mare organizzata al Cimitero dei Migranti di Armo il 15 ottobre 2016, proseguendo con l’incontro con Martin Kolek – attivista della Ong tedesca Sea Watch, e la collaborazione per diversi progetti con la ONG Medécins du monde, il workshop di scultura (a cura di Luigi) con i ragazzi dei centri di accoglienza, il progetto delle piccole biblioteche realizzate con i migranti all’interno dei centri stessi dislocati nella città e nella provincia di Reggio Calabria, per concludersi con la presentazione del Festival Pao Spiti (“Go home”). L’evento si è concluso con l’istantanea d’arte “ASK YOURSELF”: al suono delle percussioni eseguite dal performer reggino Dario Zema, il pittore Alessandro Allegra ha eseguito su una grande tela un iconico ritratto scelto fra gli scatti dell’esposizione fotografica “Un solo obiettivo”. Sulla tela sono poi intervenuti anche coloro che hanno preso parte all’evento per lasciare un segno a ricordo della loro presenza : il frutto dell’istantanea verrà inglobato nella collezione permanente del Telesia Museum.

banner

Recommended For You

About the Author: PrM 1