Cultura. Egadi: recuperati due rostri della Prima guerra punica

Musumeci: “Più investimenti nell’archeologia marina”

(DIRE) 24 Lug. – Recuperati altri due rostri dai fondali delle Egadi. I preziosi reperti sono stati ritrovati grazie alla sinergia tra la Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, la Rpm nautical foundation e i subacquei della Global underwater explorer. Nel corso delle ricerche, anche quest’anno condotte con la nave oceanografica Hercules, sono stati scoperti ulteriori target che vanno ad arricchire il ricco database costruito negli ultimi anni. Nelle tre settimane di indagini sono state individuate sessantotto anfore greco-italiche, due Dressel, quattro puniche e quattro piatti. I due rostri in bronzo portano a diciotto il numero di quelli recuperati dei diciannove individuati in questi anni: si tratta di strumenti da guerra che venivano montati sulla prua delle navi per speronare le imbarcazioni nemiche e rappresentano la prova evidente che i fondali di Levanzo sono certamente il teatro della battaglia navale che sanci’ la fine della Prima guerra punica, con la vittoria della flotta romana su quella cartaginese. Fino ad oggi sono stati rinvenuti sedici rostri romani e due cartaginesi.
“La scoperta di queste armi antiche, degli elmi con decorazione e dei rostri – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – arricchisce il nostro patrimonio di conoscenza sulla Battaglia delle Egadi. Un momento che ha segnato la storia della civilta’ mediterranea. Una storia riscritta recentemente dal compianto assessore Sebastiano Tusa. È a lui che dedichiamo queste ultime scoperte, perche’ la sua geniale intuizione e la sua perseveranza nelle ricerche hanno consentito oggi, alla Soprintendenza del Mare e ai partner che hanno collaborato, di portare a termine un’operazione scientifica che mette un ulteriore tassello nel mosaico dello scontro tra Romani e Cartaginesi. Dobbiamo avere sempre piu’ consapevolezza del fatto che siamo una super-potenza mondiale nell’archeologia marina. Un dato – conclude Musumeci – che caratterizza l’identita’ della Sicilia e che dobbiamo valorizzare molto di piu’. Per questo il governo regionale assicurera’ maggiori risorse e investimenti”. Sono stati, inoltre, individuati e recuperati, sempre nello stesso areale, alla profondita’ di ottanta metri, dai subacquei della Gue, due elmi del tipo montefortino di pregiatissima fattura. I due reperti in bronzo presentano una particolare decorazione con forma di animale nella parte sommitale, quindi sicuramente appartenuti a graduati dell’esercito romano.
Recuperate anche due coppie di paragnatidi, protezioni laterali in metallo applicate all’elmo, atte a proteggere il volto dei soldati. Questi due elmi, assieme a un altro del tipo montefortino recuperato negli scorsi giorni, si aggiungono ai ventidue gia’ recuperati nelle campagne precedenti. Alcuni di essi, gia’ restaurati, sono in esposizione presso il Museo della ‘Battaglia delle Egadi’ a Favignana.
(Com/Sac/Dire) 16:42 24-07-19

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