Svizzera, anziana 75enne in prigione per una multa non pagata di 300 franchi

Nel 2019 si può ancora finire in carcere per una multa?

Ha fatto notizia anche in Svizzera il dramma di un’anziana 75enne che ha trascorso un giorno in prigione per non aver pagato una multa di 300 franchi, comminata dall’ufficio fallimenti che l’aveva convocata a seguito di un precetto notificato dalla “vecchia” cassa malati. Multa che poi è stata pagata dal figlio e la pensionata 75enne di Rapperswil ha potuto quindi lasciare l’istituto detentivo. La vicenda apparsa sulla stampa elvetica è stata rivelata in anteprima dal quotidiano di Zurigo “Blick”, che ha interpellato la cassa malati in questione per conoscerne la posizione in merito. Una portavoce ha risposto riferendo: “Che la vicenda sia degenerata in questo modo ci dispiace”. “Ma il suo arresto non è avvenuto per nostra volontà. È dovuto al suo comportamento nei confronti delle autorità e la volontà di non pagare la multa”. La pensionata, che afferma di aver disdetto la cassa malati nel 2009, ha proposto ricorso al Tribunale delle assicurazioni del Canton San Gallo, perdendo però la causa. L’appello è, tuttavia, pendente innanzi al Tribunale federale e finché non verrà emessa una sentenza, la signora sarà costretta a continuare a pagare. “Dobbiamo attenerci alle leggi e non possiamo chiudere un occhio” ha così rilevato la portavoce della cassa malati. In caso di pagamenti in sospeso l’assicurazione non può per legge essere cambiata. Al di là della vicenda che appare comunque singolare nella sua drammaticità, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è evidente che è assurdo che nel 2019 si possa finire ancora in carcere per l’omesso pagamento di una multa.

CS Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”

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