“Operazione Energia2 – Rewind”, furti di accumulatori elettrici per la telefonia, eseguite nel Centro-Nord Italia 13 misure cautelari per associazione a delinquere

La Polizia di Stato ha portato a termine un’articolata attività d’indagine diretta dal Sostituto Procuratore dott. Pappalardo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e condotta congiuntamente dalla Squadra di P.G. del Compartimento Polizia Stradale di Milano e dall’Unità di P.G. della Sottosezione Polstrada di Milano Ovest. L’operazione ha permesso di individuare un sodalizio criminale dedito alla commissione di numerosissimi furti aggravati di accumulatori di energia elettrica presenti all’interno di obiettivi sensibili. Si tratta di ripetitori di segnale per la telefonia appartenenti alle principali società di telecomunicazione e dislocati nel centro nord Italia, che venivano successivamente acquistati da ricettatori burkinabé e italiani, operanti in varie città italiane, e da questi venduti all’estero.

L’associazione a delinquere, nel periodo compreso tra il mese di marzo 2018 ed il gennaio 2019, si è resa responsabile della commissione di circa 100 episodi di furto nelle regioni del nord Italia e ha cagionato alle compagnie telefoniche un danno economico stimato in almeno 1 milione di euro. Le indagini hanno consentito di identificare i membri dell’associazione a delinquere e gli autori dei furti, oltre che i ricettatori e le società compiacenti che, mediante operazioni di riciclaggio volte ad occultare la provenienza delittuosa degli accumulatori, li reinserivano nel mercato lecito. All’esito dell’attività investigativa, il Giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di custodia cautelare formulata dalla Procura della Repubblica di Brescia e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, disponendo la custodia in carcere per sette indagati (S. D’A. classe 74, A.R. classe 96, E. B. classe 80, G. P. classe 63, S. M.classe 56, F.M. classe 77, M. B. classe 71), tutti nativi della provincia di Napoli, gli arresti domiciliari per tre indagati (P.P. classe 76, A. D’A. classe 65, S. C. classe 75), e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per tre indagati (G. M. classe 96, soggetto bresciano, B.Z. classe 79 e Y.Y. classe 64, quest’ultimi due originari del Burkina Faso). L’indagine ha permesso di stroncare l’ampio business illecito della compravendita degli accumulatori di energia elettrica depredati e ha impedito conseguenze estremamente pericolose per la sicurezza del Paese.

Gli accumulatori presenti all’interno dei ripetitori di segnale per la telefonia mobile, infatti, contengono riserve di energia elettrica che diventa indispensabile per garantire il funzionamento delle telecomunicazioni in caso di black out: la loro sottrazione determina, in caso di mancanza di elettricità, la paralisi delle telecomunicazioni in aree geografiche molto estese. Una volta sottratti, gli accumulatori, il cui costo medio è di circa 300 euro, venivano acquistati da ditte della provincia di Brescia, Mantova e Padova, che, dopo aver compiuto operazioni di riciclaggio finalizzate ad occultarne la provenienza delittuosa, li reinserivano nel mercato lecito e li rivendevano ad una società operante nel settore degli accumulatori di energia in Campania per l’estrazione del piombo. Talvolta le batterie venivano acquistate da ricettatori originari del Burkina Faso residenti in Italia, i quali fungevano da collettori nel traffico internazionale tra l’Italia e l’Africa, e, a loro volta, li rivendevano in Burkina Faso dove venivano utilizzati per rifornire di energia elettrica le abitazioni civili. In quest’ultimo caso gli accumulatori, stipati in container, raggiungevano il porto di Genova e venivano imbarcati su navi dirette a Malè, in Togo, per poi essere trasportate per via terrestre in Burkina Faso.

  Nel corso dell’attività d’indagine, la Polizia di Stato ha eseguito anche numerose perquisizioni in varie città italiane, con il prezioso ausilio delle competenti Squadre di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale nelle province di Milano-Napoli-Brescia-Mantova-Treviso-Padova-Udine, recuperando circa 1100 batterie per un valore economico di 300 mila euro, nonché centinaia di pannelli fotovoltaici provento di furto, del valore di circa 100 mila euro. Sono state impiegate circa 85 persone della Polizia di Stato nel corso dell’intera attività d’indagine.

 

fonte   – https://questure.poliziadistato.it/Milano/articolo/11945da6f4444b306265542993

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