Incontro su Salvatore Quasimodo al liceo Classico Tommaso Campanella di Reggio Calabria

Si è svolto questa mattina presso il liceo Classico Tommaso Campanella l’incontro dedicato alla figura di Salvatore Quasimodo in occasione del 60° anniversario del premio Nobel per la letteratura.

Di seguito l’intervento del Sindaco Giuseppe Falcomatà: “Sono veramente emozionato nell’entrare nella mia scuola all’interno dell’istituto che è stato cruciale nel mio percorso di formazione culturale e professionale. In particolare – ha spiegato il Sindaco Falcomatà – sono felice di partecipare a questo incontro, organizzato dal Club Service Lions, che devo ringraziare perché, con la sua collaborazione abbiamo sanato un vulnus nella storia della nostra società. Grazie all’azione sinergica tra l’Amministrazione comunale, la sua commissione toponomastica, e i Lions, che hanno promosso l’iniziativa, abbiamo intitolato alla memoria di Quasimodo una importante via del centro storico. Si tratta della strada che da Palazzo San Giorgio, lato via Miraglia, guarda la Sicilia, regione che ha dato i natali a questo illustre scrittore. E questo è avvenuto non solo perché Salvatore Quasimodo è un personaggio importante della storia del nostro paese, ma anche, e soprattutto, perché Reggio Calabria è stata una tappa importantissima della sua vita.

E’ qui che trova la sua autonomia e indipendenza economica dopo un periodo di ristrettezze, è qui che trova la sua compagna, è qui che da vita alla sua produzione letteraria e che inizia il suo percorso di formazione politica, con Enzo e Bruno Misefari, che fa di lui  uno degli intellettuali simbolo dell’Italia antifascista. È importante che le scuole, il mondo dell’associazionismo, le istituzioni, facciano tesoro di questo esempio, recuperandone la memoria. Quasimodo è figlio adottivo di Reggio e noi riteniamo sia fondamentale nel faticoso percorso di riscoperta della memoria storica della nostra città, per il recupero del senso di identità e di appartenenza. . L’incontro di oggi con illustri relatori – ha concluso Falcomatà – è un importante tassello in quest’opera volta a tenere viva la nostra memoria”.

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