Capodanno: Assoturismo Confesercenti – CST, prenotato l’83% delle camere. Vola la montagna, Valle d’Aosta e Trentino verso il tutto esaurito

L’indagine: risultato positivo per San Silvestro, dopo un avvio delle feste deludente

Il mercato di Capodanno si conferma tra i più dinamici per il turismo ricettivo italiano. Per il ponte della notte di San Silvestro (28  Dicembre 2019 – 1 Gennaio 2020) risulta già prenotato l’83% delle strutture ricettive disponibili online. A trainare sono soprattutto le destinazioni di montagna, dove si registrano tassi d’occupazione del 98%. E’ quanto emerge dal consueto monitoraggio condotto sulle principali On Line Travel Agency italiane da CST per Assoturismo Confesercenti. Le regioni con le migliori aspettative sono quindi quelle caratterizzate dalla montagna: Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige, in particolare, sono proiettate verso il “tutto esaurito”. Interessanti risultati sono attesi anche per l’Umbria (95%) e la Toscana (91%), mentre ad eccezione di alcune regioni del Sud Italia, le rimanenti aree presentano tassi di occupazione superiori all’80%.

 

Il buon risultato di Capodanno è in controtendenza rispetto al quadro complessivo delle feste, che hanno registrato un avvio deludente. Secondo la consueta indagine previsionale realizzata dal Centro Studi Turistici per conto di Assoturismo Confesercenti su un campione di 1.289 imprenditori ricettivi, i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane per il periodo delle feste quest’anno si dovrebbero attestare sui 12,6 milioni. Un lieve rallentamento del mercato, anche se il trend per le strutture alberghiere (-0,5%) appare sicuramente migliore rispetto a quello atteso per le imprese dell’extralberghiero (-1,4%). Le previsioni sono più positive per le aree di montagna (+0,2% grazie soprattutto all’incremento della domanda estera) e dei laghi (+0,1% preferite in particolar modo dagli italiani). Valori di sostanziale stabilità sono attesi, invece, per le imprese dell’offerta termale e benessere, mentre percentuali di flessione sono state segnalate dagli imprenditori ricettivi delle città d’arte (-0,9%) e delle aree rurali e della collina (-0,8%). Cali più marcati, infine, sono stimati per le località marine (-1,5%) e ad “altro interesse” (-1,5%).

c.s. –  Confesercenti – Assoturismo

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