Prosegue il Progetto Biesse “Giustizia e Umanità, Liberi di Scegliere”

Seconda tappa venerdì 10 gennaio ore 10 presso Il Liceo scienze umane e linguistico Tommaso Gulli. Un percorso educativo sui valori di legalità,  giustizia e umanità che ogni anno si  arricchisce di nuovi elementi e che si concluderà nel mese di maggio. Quest’anno  un’importante novità oltre le borse di studio a minori che hanno fatto un percorso di recupero, anche per gli studenti delle scuole che dovranno elaborare un testo con le loro riflessioni su liberi di scegliere ci saranno tre borse di studio  del valore di 500 euro  per il primo classificato, 300 euro secondo classificato e 250 euro per il terzo classificato. Le borse di studio saranno intitolate a Fava e Garofalo i due carabinieri uccisi per mano della ndrangheta. Liberi di scegliere ormai è diventato un protocollo governativo dichiara La Presidente Bruna Siviglia che ha promosso l’iniziativa, grazie al Giudice Che ha avuto il coraggio di  tendere la mano Roberto di Bella che afferma: “dall’altra parte non c’erano dei criminali irrecuperabile, ma dei ragazzi che potevamo essere aiutati. Erano cresciuti odiando lo Stato ma la loro infelicità era così forte che un dialogo era possibile”. Con il Presidente Roberto di Bella racconteremo ai giovani studenti le storie di tanti ragazzi che nel corso di 25 anni di attività prima come giudice poi come Presidente del Tribunale dei minori ha incontrato, un percorso non sempre facile,  anzi, spesso faticoso e doloroso,  ma che ha restituito a molti ragazzi la possibilità concreta di una vita diversa da quella segnata dal carcere e dalla violenza dei loro padri. Di Bella si racconterà ai giovani parlando dei suoi tanti interrogativi dei dubbi che a volte sono più sani delle certezze. Sono circa 60 i ragazzi che hanno avuto il coraggio di scegliere e  tante le madri che hanno chiesto aiuto per allontanare i loro figli da un sistema che  li avrebbe portati ho in carcere o a morire ammazzati. Il libro che è un lascito, una memoria di un lungo lavoro dove Di Bella mette in evidenza tutta la sua angoscia,  i turbamenti,  gli sguardi dei ragazzi rassegnati a un  destino infelice , in 25 anni ha processato prima i padri e poi i loro figli sempre per gli stessi reati ed ha capito due cose la ndrangheta non si sceglie si eredità, la seconda è che non  voleva stare a guardare. Bisognava dare a questi ragazzi una possibilità  farli tornare liberi di scegliere, mostrare loro altri mondi, altre vite e l’unico modo per farlo era allontanarli dalla ragnatela di ricatti,  pressioni in cui vivevano nelle loro famiglie. Domenico, Vincenzo, Davide, Rocco storie di  vita vera di giovani che con tanto fatica sono riusciti a riscattarsi. Ma anche di Madri Antonia, Teresa che hanno avuto il coraggio di denunciare, di scappare da una vita  fatta  di obbedienza famigliare dove la donna non ha neanche il diritto  di scegliersi il marito. Un libro afferma Siviglia che  ha una funzione educativa,  uno  strumento didattico utile a tutte le scuole per il grande valore educativo al contrasto alla ndrangheta e alla criminalità. Saranno proiettate anche alcune scene tratte dal film trasmesso dalla Rai, che commenteremmo insieme agli studenti. Un inno alla speranza, alla libertà, la più grande opportunità che i giovani hanno. Il progetto coinvolge tante scuole reggine e della provincia. Dopo i saluti del Preside Dott Francesco Prattico, l’introduzione della Presidente Biesse Bruna Siviglia, gli interventi del Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto di Bella e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi Ottavio  Sferlazza che si confronteranno con gli studenti.

La  Presidente Biesse Bruna Siviglia

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